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È il primo pensiero di ogni romano quando sale sulla propria macchina: «Troverò, oggi, il parcheggio?». Perché, a Roma, cercare un posto auto è una vera e propria missione. Che richiede pazienza (in primis) e fortuna (tanta, quanto una vincita al Gratta e Vinci). E allora quale soluzione adottare quando bisogna arrivare puntuali in ufficio per timbrare in tempo il cartellino o sbrigare una commissione all’ultimo secondo? Secondo qualche cittadino, la risoluzione esiste e, seppur «improvvisata», consiste nel lasciare la propria vettura posteggiata in doppia fila o infilata male a tal punto da rendere difficile il percorso ai passanti.
Attenzione, però, perché i rischi sono tanti: dalla classica e salata multa, al bigliettino con le istruzioni per imparare a parcheggiare, al giustiziere “fai da te” che, armato di bomboletta di vernice, imbratta la vettura lasciata dal proprietario in modo illegale, al tergicristallo alzato o, nelle situazioni peggiori, con le spazzole totalmente distrutte.
Per evitare spiacevoli (e costose) “soprese” il buon romano opta per la fase difensiva. E così, per discolparsi dello spiacevole inconveniente prende un pezzo di carta, una penna e scrive un messaggio di scuse che lascerà in bella vista sul cruscotto della sua macchina parcheggiata (male). L’escamotage è stato adottato da un giovane automobilista prossimo a sostenere un esame.
Il biglietto
«Sto facendo l’esame di procedura civile. Vi prego abbiate pietà», è la scritta comparsa su un foglio bianco (con tanto di numero telefonico per essere rintracciato) lasciato da uno studente all’interno della sua macchina. L’immagine è stata raccolta e pubblicata dalla pagina “The Roman Post” dove non sono mancati i commenti di molti utenti, tra l’immancabile ironia e qualche (giustificata) strigliata. «Cominciamo bene», sentenzia Andrea mentre Roberto ribatte: «Procedura INcivile». «Sarebbe interessante — afferma curiosa Silvia — sapere se so’ passati e hanno fatto la multa…che poi, se gli è andato, l’esame, poveraccio, pessima giornatina». Promosso, per questa volta.
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