22.05.2025
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«Sono stata con un narcisista patologico, ora so come riconoscerli. Il sesso? Può essere noioso e fastidioso»


È in pista da trent’anni, Elenoire Casalegno, da quando ne aveva 18 e faceva la modella. Ha condotto programmi musicali — Jammin, Festivalbar, Stelle della musica – ha lavorato con Riamondo Vianello a Pressing e con la Gialappa’s Band a Mai dire gol, è stata nel cast di Scherzi a parte, Mistero, La vita in diretta e via elencando. Il 7 settembre presenterà il Festival Voci nuove di Castrocaro – un tempo tappa quasi obbligata per andare a Sanremo, rassegna che ha già condotto nel 2002 – e più avanti prenderà il posto di Vladimir Luxuria alla guida dell’Isola dei famosi su Canale 5 (all’ultima edizione ha partecipato come inviata). Non è ufficiale, ma nei corridoi di Mediaset nessuno ha dubbi. Casalegno ha una figlia di 24 anni, Swami – amore in swahili – avuta da Dj Ringo, e un matrimonio alle spalle con Sebastiano Lombardi, ex direttore di Rete 4, suo marito dal 2014 al 2017.

Con tutte le cose che ha fatto se fa un bilancio si sente in credito o in debito?
«In credito. Ho raccolto meno di quanto meritassi. Da sempre sono sottostimata».

L’ostacolo più grande qual è stato?
«Non amarmi da giovane. Troppo spesso ho messo gli altri davanti a me. Per accontentarli, e per essere accettata, facevo cose in cui non credevo davvero. A trent’anni, per fortuna, ho capito che la mia natura andava rispettata e quindi dovevo cambiare. Oggi non permetto più a nessuno di ferirmi e farmi del male».

Di solito ci vuole una batosta per realizzarlo: la sua qual è stata?
«Era tutto sbagliato, non c’è stato un unico evento. Non ero contenta, mi sono fermata e sono andata in analisi per anni. Oggi mi comprendo meglio e sono serena».

A vent’anni la sovraesposizione di tre mesi da fidanzata di Vittorio Sgarbi, più grande di lei di 24, l’ha pagata?
«Non lo so. Ci siamo incontrati ed è durata il tempo di una stagione. Il gossip, invece, è andato avanti per anni. Non c’erano i social…».

La lista delle rivincite è lunga?
«Diciamo che ho due quaderni: uno con le rivincite e l’altro, nero, con gli eliminati. Sono come gli elefanti, non mi vendico, perché non voglio perdere tempo con queste cose, ma di sicuro non dimentico. E come i cinesi aspetto sulla riva del fiume».

Ne ha visti passare tanti?
«Qualche cadaverino l’ho visto. Non tutti».

La cosa che l’ha fatta arrabbiare di più?
«Ogni volta che qualcuno mi ha volutamente fatto del male. Per questo oggi sono abbastanza diffidente».

Invece chi parla male di lei di solito che dice?
«Che sono una stronza».

E perché lo sarebbe?
«Perché non scendo a compromessi e dico sempre la verità, la mia ovviamente, quando la gente quasi sempre non ha alcuna voglia di sentirsela dire».

Quando parla di compromessi si riferisce anche a quelli sessuali, giusto?
«Certo. Nel mio mondo, come in tutti gli altri, c’è chi li propone e c’è chi ogni giorno li accetta. Io non l’ho fatto perché mi sarei sentita sminuita: vendermi per ottenere qualcosa? Preferisco meritarmela, anche se oggi sembra un concetto arcaico».

Quindi se ci fosse un mondo meritocratico dovrebbe presentare Sanremo?
«Adesso faccio Castrocaro, che ha 66 anni di storia prestigiosa, poi si vedrà. Io lo condurrò come se fosse lo spettacolo più importante del mondo».

Il potere della seduzione l’ha mai esercitato?
«Mai. Se l’avessi fatto, e avrei potuto farlo, avrei avuto una vita – e una carriera – completamente diversa. Sarò naif, ma ho sempre cercato di essere libera. L’ho pagata, ma sto bene così».

Il sesso è sempre la cosa più divertente che c’è o no?
«Dipende con chi lo fai. Può essere anche noioso e fastidioso».

Da ragazzina che lavoro sognava di fare?
«Il magistrato».

Sembra la risposta sulla fame nel mondo delle aspiranti Miss Italia di una volta…
«Ma è così».

Però ha fatto subito la modella.
«Sì, ma non volevo farla».

Non mi dica che avrà insistito una sua amica…
«Esatto. È nato quasi tutto per gioco: una delle mie migliori amiche continuava ad insistere che avrei dovuto almeno provarci e mi iscrisse al concorso The Look of the Year, partecipai e così si mise tutto in moto, compresa la tv. Non mi rendevo conto di niente».

Si è mai sentita inadeguata?
«Sì. Diversa e fuori contesto».

Questo ha alimentato equivoci sul suo conto?
«Probabile. Se lavori nel mondo dello spettacolo, anche se sei giovane, tutti ti considerano un super fortunato e sono pronti a giudicarti duramente. Nessuno ti giustifica per l’età. Capirlo, all’inizio, è un po’ difficile».

La cosa che le viene meglio qual è?
«Essere me stessa. Sono orgogliosa perché ho faticato e sofferto tanto per venir fuori per quello che sono».

Più orgogliosa di cosa?
«Se dico mia figlia è troppo banale?».

È diventata madre a 23 anni: è stato difficile?
«Nessuno ti insegna veramente come si fa. Siamo cresciute insieme e non è ci andata male».

Le ha presentato conti abbastanza salati?
«No. Momenti di scontro ci sono stati anche perché i figli se possono puntare il dito contro i genitori lo fanno sempre e comunque, ma siamo contenti così. Con Ringo, il papà di Swami, che oggi ha 24 anni, anche se ci siamo lasciati presto ce la siamo cavata».

Ha avuto esperienze di amori tossici?
«Se intende a base di violenze psicologiche, sì. Ho incontrato una di quelle persone che vengono definite narcisisti patologici, molto brave a manipolare gli altri. Di buono c’è che è come un vaccino: una volta che hai avuto a che fare con uno di loro non te ne capiterà mai più un altro. Lo riconosci da lontano. E non c’è bisogno del richiamo».

Gli uomini si dividono in…?
«Uomini e donne. Punto. I primi non sono migliori né peggiori delle seconde. Contano solo le persone. Detto questo vorrei tanto vivere un giorno da uomo».

Quindi se domattina si sveglia uomo la prima cosa che fa qual è?
«La pipì. E tutto il resto».

A quasi 50 anni dove vuole arrivare?
«Non lo so, ma da testarda non mollo».

C’è mai andata vicino?
«Sì, però ho sempre tenuto duro».

Lei da anni fa la testimonial per la prevenzione del tumore al seno: ha avuto problemi di questo tipo?
«Preferisco non parlarne. Da otto anni, comunque, collaboro con Salute allo Specchio, associazione del San Raffaele di Milano, Gruppo San Donato, che opera nel reparto oncologico che cura i tumori al seno per dare un supporto psicologico alle pazienti. Quando arriva quella notizia in una frazione di secondo la vita cambia. È normale abbattersi».

Cosa non si direbbe mai di lei?
«Che sono tenera. Ma la colpa è mia, questo mio aspetto non l’ho mai messo in luce. Apparentemente sembro dura».

Chi me l’ha fatto fare? Quando è l’ultima volta che l’ha pensato?
«Quando ho fatto l’inviata dell’Isola dei famosi in Honduras, con 40 gradi all’ombra, il 90 per cento di umidità e le zanzare che mi devastavano».

A Mediaset tutti dicono che la prossima edizione la condurrà lei: conferma?
«No. Ma ci stiamo lavorando, questo sì. Non dipende da me, ovviamente».

È vero che ha un tatuaggio con il viso di sua nonna?
«Sì, eravamo molto legate. L’ho fatto quando avevo 40 anni. È stato il mio regalo di compleanno. Lei da lassù mi protegge».

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