«Vorrei essere più rilassata, di certo il periodo è un po’ teso…». Torna in campo, Arianna Meloni. Eccola che sale sul palco della festa di Fratelli d’Italia al Lido degli Estensi sulle note di Rino Gaetano. Sorriso e aria tutto sommato distesa, nonostante un’estate sull’ottovolante cominciata con l’addio al compagno Francesco Lollobrigida. Poi i sospetti su un’inchiesta in arrivo da parte della magistratura («Vogliono indagare Arianna Meloni», titolava Il Giornale il 18 agosto) e infine le dimissioni di Gennaro Sangiuliano, condite dal timore di nuove rivelazioni di Maria Rosaria Boccia che potrebbero colpire vicino alla famiglia della premier. «È stata un’estate un po’ curiosa», la riassume “Arianna”, tailleur blu e piglio battagliero, intervistata dal direttore di Libero Pietro Senaldi insieme alla candidata del centrodestra in Emilia Elena Ugolini. «Ma in realtà non è solo quest’estate: è da parecchio che qualsiasi cosa succede mi tirano in mezzo, spesso con narrazioni inventate a arte», va all’attacco la Sorella d’Italia. «Mi sembra chiaro che provano ad attaccare Giorgia, ma non ci sono riusciti. Allora sono passati alle persone vicine: Giambruno, Lollobrigida… Se ne facciano una ragione: noi non molliamo».
NESSUN FAMILISMO
E non mollerà, assicura la responsabile della segreteria politica di via della Scrofa, l’ex compagno “Lollo”. Lo difende a spada tratta, Arianna: «È partita la moda di dire che adesso lo cacceranno dal governo. Ma pietà, noi siamo gente seria». E Lollobrigida «fa il ministro perché è bravo, come gli riconoscono tutte le categorie. Non c’è nessuna ragione di familismo. Io temo che siano solo invidiosi». Segue sferzata al centrosinistra, accusato di cavalcare le presunte rivelazioni dell’imprenditrice di Pompei: «Ma si accorgono che con questa opposizione non facciamo altro che crescere nei sondaggi?».
Sul Boccia-gate del resto il giudizio è netto: «La vicenda è chiusa. Se n’è parlato fin troppo. È una vicenda dolorosa. Sangiuliano è stato un ottimo ministro, una persona brava e competente. E si è dimesso per una faccenda del tutto personale, una faccenda di gossip montata dalla stampa in maniera decisamente eccessiva. Direi, anche basta». È la linea dei maggiorenti di FdI: basta dar credito alle fumose rivelazioni di una persona «inaffidabile» che cerca «attenzione». Così come «fantasiosa» viene bollata da Arianna la teoria secondo cui nella vicenda della consulente mancata possano essere coinvolte altre persone: «Tutti lo hanno confermato». Tanto fantasiosa quanto le ricostruzioni che la vedono dietro a tutte le nomine del governo: «Io sono la responsabile del tesseramento e della segreteria politica di FdI. E di questo continuerò a occuparmi: non sono il capo del partito». Anche se, ammette, «facendo politica da tanti anni ho rapporti umani con gran parte dei nostri dirigenti, è normale».
FRONT-WOMAN
È tornata per restare, la sorella maggiore della premier. E per dare battaglia dopo mesi di dichiarazioni con contagocce e uscite pubbliche azzerate. Ora non sarà più così. Perché quello di ieri sul lido ferrarese è solo il primo di un tour di appuntamenti per le Regionali di cui la dirigente di FdI sarà protagonista. In agenda c’è già Cesenatico, poi l’Umbria. «È la nostra front-woman», dicono da via della Scrofa. E come tale combatte a tutto campo, dicendosi «basita» dalla richiesta di condanna per Salvini: «Surreale che rischi sei anni di carcere perché ha fatto il suo lavoro». Un ruolo che lei, che preferiva evitare palchi e telecamere per timidezza, ora sembra accogliere di buon grado. Pronta a contrattaccare. Al fianco di Giorgia in quello che si prospetta come un autunno caldo su molti fronti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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