“La situazione si è incancrenita e non si vede una soluzione. La guerra continua con la sua tragica logica spietata”. Così Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e già ministro per l’integrazione, a margine della commemorazione organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Comunità Ebraica di Roma per ricordare la deportazione degli ebrei della capitale, compiuta dai nazisti il 16 ottobre del 1943. “Stiamo perdendo la memoria – continua Riccardi – sono scomparsi tanti testimoni della Shoah, tante persone che hanno vissuto la guerra. Dobbiamo ricordare per evitare una banalizzazione delle coscienze. Per evitare l’insensibilità al dolore della guerra”. L’ideatore di Sant’Egidio ricorda quindi le parole di Alberto Asor Rosa, augurandosi “la liberazione dalla paura della guerra” e “che nessun popolo debba più guardarsi le spalle”. Riccardi quindi conclude: “Nessuno più guarda alla storia e purtroppo oggi abbiamo rivalutato la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti. Questo è molto grave, non si trova la via per uscirne ma non dobbiamo disperare, ma immaginare vie di pace”. (LaPresse)