Durante la tournée negli Stati Uniti, prima dell’Europeo, con Sinner (impegnato nel torneo di Miami) c’è stato un incontro ravvicinato, stavolta la Nazionale è stata vicina, ma a distanza, al campione italiano, reduce dal successo di New York. Gli ha inviato un video di complimenti, Sinner ha ringraziato e ricambiato, salutando gli azzurri e facendo loro i complimenti per la vittoria sulla Francia e un in bocca al lupo per la partita di stasera contro Israele. Presenti nel videomessaggo tutti i dirigenti, più Spalletti e il capitano Donnarumma. «La sua vittoria ci ha fatto molto piacere, Jannik ha fatto vedere un grande temperamento. Lui è indistruttibile come preparazione fisica e tecnica. È stato bravo a reagire a certi attacchi e alle cattiverie, questa mentalità poi, fa la differenza», così Spalletti ai microfoni di RadioRai, a poche ore dal match contro Israele.
L’Italia reduce dal successo contro la Francia, cerca il bis. Non sono mancate le polemiche da parte della squadra di Deschamps, su tutte quella del portiere Maignan che, all’interno dello spogliatoio, aveva detto che solo due calciatori dell’Italia sarebbero stati titolari nei Blues. «Lui ha parlato all’interno dello spogliatoio e quello è un luogo sacro. Certi discorsi non vanno riportati, devono restare lì dentro. Maignan ha voluto rimarcare come la Francia, in quanto squadra fortissima, non doveva perdere quella partita, non voleva denigrare i nostri calciatori. Sono discorsi che abbiamo fatto tutti all’interno dello spogliatoio. Detto questo, i nostri giocatori sono bravi e ne abbiamo diversi, ovunque. Sono convinto che una Nazionale come la nostra genererà sempre venti calciatori per formare una formazione forte, poi è chiaro ci che mancano alcuni ruoli con elementi che riempiono gli occhi a chi ha il palato fine, a chi piace il numero, il colpo. Che comunque contro la Francia abbiamo fatto vedere, basti ricordare i gol realizzati, cose da calciatori forti. Mancano i purosangue? Sì, certi simboli come Baggio, Totti non li abbiamo, ma i nostri da loro qualcosa hanno preso. E con la Francia non si è visto un calcio all’italiana, quelle reti fatte sono da calcio brasiliano».
C’è un’altra aria nel gruppo, diversa da quella che si è respirata all’Europeo. Ora i giocatori si definiscono “fratelli” d’Italia. «Io osservo il gruppo ed è sempre concentrato, equilibrato, in tutte le sue espressioni, prima e dopo la partita. Ho visto i calciatori tranquilli, non esaltati: una vittoria non basta a rimettere le cose a posto, il percorso è ancora tutto da fare». Ma le idee sono chiare, a partire dal modulo, che Spalletti conosce bene per averlo utilizzato a Udine. «Ciò che è importante è che questo sistema di gioco lo conoscano i calciatori, poi io devo dare i principi, ma è fondamentale come lo sviluppano loro. Io ho fatto anche la tesi sulla difesa a cinque. Ma ora giochiamo cosi perché molti calciatori, i più forti, si trovano bene in quel modo come nei loro club. Per questo era giusto sistemare ognuno nel proprio reparto. Ricci come Pizarro? E’ un talentino che può crescere, ha padronanza del gioco, nella difesa del pallone non è come Pizarro, gli manca ancora un po’ di tempo».
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