17.05.2025
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Politics

si allarga il fronte dei governatori


Francesco Rocca si iscrive al club dei presidenti di Regione di centrodestra che si mostrano tiepidi sulla riforma dell’autonomia differenziata, fortemente voluta dalla Lega, o quantomeno sulla sua applicazione pratica. Dopo i dubbi espressi del governatore della Calabria Roberto Occhiuto, di Forza Italia, è toccato proprio a Rocca far capire che dovrà mettere in atto più di una valutazione sul tema, prima di procedere su questo fronte per quanto riguarda il Lazio. «Non attiverò l’autonomia» come ha chiesto il presidente del Veneto, Luca Zaia, «anche perché lui non ha 20 miliardi di debito — sottolinea l’ex numero uno della Croce rossa — Se avessi una Regione finanziariamente in salute come il Veneto probabilmente la chiederei anche io». Zaia sollecitava una sorta di “gemellaggi” col sud, per poter partire immediatamente con le prime competenze da trasferire da Roma a Venezia. Per il Lazio, però, il tema imprescindibile «è uscire dalle secche finanziarie e attendere la definizione dei Livelli essenziali delle presentazioni — spiega Rocca — Il debito lo abbiamo, ma la definizione dei Lep è fondamentale per le norme da adottare». Il governatore ribadisce di voler «sospendere il giudizio fino a quel momento — ricorda — Quindi non mi vado a contraddire chiedendo qualcosa che non conosco rispetto alla definizione dei Lep».

LE POSIZIONI
Rocca è tra i primi a mostrare le crepe tra i governatori del centrodestra, mentre sul fronte opposto le Regioni si stanno già muovendo con l’obiettivo del referendum abrogativo sullo sfondo. Il fronte del no all’autonomia, insomma, si sta allargando, dalla Sicilia all’Emilia Romagna. Gli staff di cinque regioni, con capofila la Sardegna, si oppongono alla riforma targata Roberto Calderoli e si vedranno per studiare i dettagli del quesito referendario. In Emilia le commissioni bilancio e statuto dell’assemblea legislativa hanno votato a favore del documento con cui si invita la Regione a chiedere la consultazione popolare: a favore hanno votato i gruppi di maggioranza e il M5s, mentre non ha partecipato al voto il centrodestra, che ha abbandonato la seduta congiunta.

L’ITER
Pronto al referendum anche il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha definito «sciagurata» la riforma: «Io mi gemello con tutti quelli che accettano il presupposto della sfida dell’efficienza», sostiene De Luca. «Discutere di merito dell’autonomia? La maggioranza lo ha sempre negato per difendere il baratto politico — rimarca il capogruppo dem in Senato, Francesco Boccia — Ora lavoreremo per raccogliere le firme per il referendum abrogativo di una legge che anche a destra cominciano a criticare, come ha fatto il ministro Musumeci». Domani sarà intanto depositato alla Corte di cassazione il quesito per l’abrogazione totale della legge 86, che dovrà poi ottenere 550 mila firme di cittadini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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