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«Servono nuove auto bianche o diremo addio ai turisti»


Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, da quanto tempo denunciate la carenza di taxi nella Capitale e nelle altre grandi città?

«Sono due anni che facciamo presente che c’è un problema serio di taxi a Roma, e non solo, ma vedo che la gente che arriva nella Capitale in treno ancora oggi aspetta ore alla stazione Termini prima di riuscire a salire a bordo di un’auto bianca. Ci si può facilmente immaginare con quale spirito, dopo un’accoglienza del genere, visitino la città».

Adesso però sono in arrivo nuove licenze. Basteranno?

«Questo è senz’altro un passo in avanti, ma temo non siano sufficienti. Quest’anno il turismo in Italia registrerà numeri da record e sono attesi milioni di arrivi di visitatori stranieri. Impossibile gestire un simile flusso con pochi taxi e con un servizio di trasporto pubblico carente come quello della Capitale. I taxi sono come la reception di una città. Lei tornerebbe in un albergo dove ad accoglierla c’è un receptionist maleducato che la tratta male? Io non credo proprio».

Pensa che siamo a rischio overtourism?

«La parola overtousim non mi piace. Quando arriva un turista è sempre un bene. Ma i servizi devono funzionare altrimenti le città vanno in affanno».

Cosa deve fare Roma secondo lei per mettere pienamente a frutto il suo potenziale a livello turistico?

«Partiamo da una premessa. La città ha dei problemi che vanno risolti, come appunto quello dei taxi che non si trovano, ma non versa in una condizione disastrosa né peggiore di quella di altre grandi città italiane ed europee. Tuttavia, Roma è una metropoli dove il turista di solito non torna, a differenza di Londra o Parigi. Bisogna invertire questa tendenza».

Come?

«Puntando sui grandi eventi e sulla loro destagionalizzazione. La città ha bisogno di turisti anche in bassa stagione, ma bisogna dare loro una ragione per venire a ottobre o a gennaio. Turismo e sport vanno a braccetto e servono a destagionalizzare. Lo abbiamo constatato anche in occasione della Ryder Cup del 2023, la prima in Italia. I grandi appuntamenti alle porte, come il Giubileo 2025 o le Olimpiadi invernali del 2026, saranno un biglietto da visita importante per l’Italia, aldilà della valenza degli eventi».

In Italia nel frattempo il turismo è tornato ai livelli pre-Covid. I numeri continueranno a crescere?

«Secondo la Banca d’Italia la spesa degli stranieri in Italia è stata pari nel 2023 a 51,6 miliardi di euro, con un aumento del 16,5% rispetto ai valori pre-pandemici. I flussi provenienti dall’estero si sono attestati, sempre nel 2023, sui 232 milioni (+5,2%). Quelli nazionali, a quota 214 milioni circa, non hanno ancora raggiunto però i valori del 2019. A ogni modo, dopo anni di grande difficoltà il nostro settore ha imboccato la via di una ripresa significativa. Tuttavia, lo scenario politico internazionale rimane incerto e questo rende meno semplice fare previsioni sul futuro. Per continuare a crescere sarà fondamentale abbracciare un modello di turismo sostenibile capace di rispettare l’integrità dei luoghi: città, monumenti, spiagge o montagne».

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