17.05.2025
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Economy

Servizi Inps, 5 milioni di utenti utilizzano l’intelligenza artificiale


Sono sempre più numerosi i cittadini che collegandosi al sito dell’Inps entrano in contatto con l’intelligenza artificiale. Negli ultimi dodici mesi più di due milioni di utenti hanno interagito con l’IA attraverso il «Consulente digitale delle pensioni», ma complessivamente si arriva a oltre 5 milioni di utenti che utilizzano le nuove opportunità tecnologiche. Un servizio realizzato nell’ambito dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che mette in condizione i pensionati di verificare, in maniera semplice e intuitiva, se hanno diritto o meno a prestazioni integrative in base alla propria specifica situazione.

Il dato è emerso in occasione del convegno promosso dall’Inps e dall’Università degli Studi di Roma Foro Italico – Centro Studi di diritto ed etica, intitolato “Intelligenza artificiale amministrativa. Principi e regole per l’esercizio delle funzioni pubbliche», che si è concluso ieri a Roma e che è servito a fare il punto sull’uso dell’IA nella Pubblica amministrazione.

Così il presidente dell’istituto di previdenza Gabriele Fava: «L’intelligenza artificiale ci aiuterà molto nei prossimi anni a rimodulare e personalizzare i servizi e le prestazioni Inps sul ciclo della vita dei cittadini». E ancora. «L’IA non andrà a sostituire le persone ma a valorizzarle, a migliorare le competenze e a rendere i servizi sempre più competitivi e contestualizzati. Nel nostro Paese c’è una paura ingiustificata riguardo l’impiego dell’intelligenza artificiale, eppure è una tecnologia che è presente nella nostra vita più di quanto possiamo immaginare».

L’Inps, come ricordato anche dalla direttrice generale, Valeria Vittimberga, è stato uno dei primi enti pubblici a emanare una specifica direttiva sull’uso della IA, ad aprile. L’Ia è impiegata in diversi servizi dell’Istituto come, per esempio, la classificazione e lo smistamento della Pec. Sono già oltre 3 milioni i messaggi di posta certificata classificati e automaticamente indirizzati verso gli uffici competenti. Un dato, quest’ultimo, che si pone in controtendenza con quanto emerso invece dal rapporto della Commissione europea sul decennio digitale, che vede l’Italia solo al ventesimo posto nell’implementazione della IA. La direttiva sull’IA emanata dall’Inps in primavera punta a promuovere un utilizzo etico, responsabile, trasparente e inclusivo di questa tecnologia.

LE ESPERIENZE

L’esperienza ricca e articolata accumulata dall’istituto guidato da Gabriele Fava, che oggi utilizza già l’intelligenza artificiale nell’interazione con l’utente attraverso chatbot, per classificare e smistare come detto la posta elettronica certificata, oltre che per ottimizzare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e velocizzare le attività di sistemazione dei conti assicurativi individuali, consente adesso di disegnare un percorso deciso per integrare in modo strutturale l’IA nei processi gestionali, al fine di personalizzare e semplificare i servizi, aumentare la trasparenza, migliorare i rapporti con l’utenza, efficientare i controlli e ridurre i tempi di liquidazione delle prestazioni.

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