15.08.2025
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Politics

«Segnalare alle prefetture le situazioni di illegalità»


Rabbia, sgomento e polemiche. Il caso di Cecilia De Astis, la 71enne travolta e uccisa a Milano da un’auto rubata a bordo della quale c’erano quattro ragazzini poi trovati in un campo rom, riaccende lo scontro politico sulla situazione dei campi nomadi in Italia. Con Matteo Salvini che torna a invocare la «ruspa». «Non si può far finta di niente: quanto avvenuto a Milano è grave — avverte il vicepremier e leader della Lega — Serve agire subito, con l’intervento dei servizi sociali — troppo spesso cauti quando ci sono di mezzo famiglie che vivono nelle roulotte o nelle baracche — per intervenire su quei bambini e metterli in condizione di non ripetere i gravissimi reati appena commessi. Basta con la tolleranza e il buonismo nei confronti dei rom e di gente che è davvero difficile definire «genitore»».

La campagna della Lega

E non è un caso, forse, che il Carroccio annunci proprio oggi una nuova campagna con manifesti pubblicitari sul decreto sicurezza del governo, dopo quella che nelle scorse settimane aveva innescato le polemiche con le amministrazioni di varie città. A cominciare dalla Capitale, con il Campidoglio che ha giudicato «discriminatori» i cartelloni con le immagini create con l’intelligenza artificiale che riproducevano vari crimini. La nuova campagna estiva in preparazione, invece, avrà immagini reali, fa sapere la Lega, e partirà da fine agosto: uno di questi immortalerà «lady scippo», borseggiatrice seriale di Roma: «150 furti e 11 figli, zero giorni di galera grazie alla sinistra», si legge. E poi lo slogan: «Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse». 

Sta di fatto però che intervenire sui campi rom potrebbe non essere così semplice. Un po’ perché gli insediamenti non sono tutti uguali, un po’ perché la competenza sugli eventuali sgomberi è dei comuni. Che poi devono trovare soluzioni alternative per chi ci abita. Un aspetto, quello della gestione in capo ai sindaci, che è stato sottolineato pure dal Viminale due giorni fa. Col ministero dell’Interno che ha fatto sapere che l’accampamento a Gratosoglio — che si trova su un terreno privato, di proprietà delle stesse famiglie che lo occupano — non era mai stato portato dal Comune di Milano all’attenzione del tavolo sui campi nomadi in prefettura. 

L’appello ai sindaci

Ed ecco che dal governo a breve potrebbe partire un nuovo appello ai sindaci. Per monitorare e mappare gli accampamenti abusivi sui territori comunali. Accampamenti che vanno distinti innanzitutto a seconda della proprietà del terreno che occupano: pubblica o privata. E se privata, la richiesta sarà quella di distinguere tra occupazioni di terreni legittime oppure abusive. Con il coinvolgimento delle prefetture, alle quali i comuni sono invitati a trasmettere le valutazioni  su eventuali carenze (o illegalità) igieniche, sanitarie e ambientali, o sull’inosservanza degli obblighi scolastici per i minori presenti. Una sinergia che dovrebbe portare a interventi più rapidi qualora ne fosse ravvisata la necessità, ma senza interventi a tappeto (che del resto sarebbero impossibili). 

Intanto l’opposizione protesta contro le uscite di Salvini, e invita a non generalizzare. «Penso che i nomadi non siano tutti uguali come non sono tutti uguali gli italiani. Ci sono nomadi che sbagliano e che devono pagare, ci sono nomadi che vogliono integrarsi», avverte la dem Debora Serracchiani. 


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