Josè Mourinho nel calcio è una delle personalità più influenti degli ultimi anni. In carriera il tecnico portoghese ha vinto molti trofei che, insieme al suo inconfondibile stile comunicativo, gli hanno permesso di ottenere, per anni, la ribalta internazionale. Mourinho è molto più che un allenatore, tanto che lo Special One è riuscito a creare un legame indissolubile con gran parte dei suoi calciatori. Questo è il caso dell’Inter del Triplete (2009/10) salutata da Mourinho appena dopo la vittoria in finale di Champions League contro il Bayern. Il tecnico portoghese, intervenuto ai microfoni di BBC Sports, è tornato su quei giorni.
Le dichiarazioni di Josè Mourinho
«Non ho firmato con il Real Madrid prima della finale, non avrei potuto farlo anche se volevo troppo andare a Madrid.
Dopo la finale di Champions League sono entrato negli spogliatoi ma sono subito fuggito senza stringere una mano o abbracciare nessuno perchè sapevo che se sarei rimasto ancora nello spogliatoio dell’Inter, se fossi andato sul pullman con la squadra e a San Siro tutto esaurito per festeggiarci sono sicuro che non sarei più andato al Real Madrid. L’emozione mi avrebbe fermato. A me non interessa dei titoli o delle medaglie che ho vinto, quanto mi interessa sono le emozioni e cosa provano le persone dei club nei miei confronti».
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«Le lacrime di Materazzi — ha aggiunto l’allora capitano dell’Inter Javier Zanetti — spiegano quello che Mouriho ha rappresentato per noi».
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