12.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

Schlein in piazza, prove di rilancio per il campo largo


Lo chiamano «obbrobrio anticostituzionale», lo citare un «mercimonio nella maggioranza». Ma Elly Schlein ha chiesto ai suoi, alla vigilia della piazza, la prima piazza del campo largo, di non esagerare a proposito del pacchetto delle riforme del centrodestra nei parallelismi tra melonismo e fascismo anche perché, oltre che infondati, questi paragoni impedirebbero poi una eventuale e auspicabilissima partecipazione della sinistra a una trattativa per migliorare il testo del premierato nel suo iter alla Camera.

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«Dobbiamo far capire a tutti i cittadini — spiega Schlein che è la madrina di questa offensiva ed è stata lei a convocare tutti gli altri leader alla manifestazione, telefonando anche a Renzi e Calenda ma invano nel caso di loro due — che si tratta di una battaglia patriottica». Perciò sono richieste in piazza, e se vorrebbero che spiccassero, le bandiere tricolore. Più Inno di Mameli che Bella Ciao dunque? Non sarà facile che sarà così. Anche perché, al netto delle buone intenzioni, la stessa Schlein chiama con toni squillanti alla difesa della democrazia: «Dopo le violenza alla Camera ei saluti nazisti dei giovani di destra nel vide, dobbiamo tutti difendere in piazza la Costituzione».

È previsto alla manifestazione l’arrivo anche dei sindaci, contro l’autonomia differenziata, con addosso la fascia tricolore. «Vogliamo fare le cose in grande», dicono al Nazareno. E infatti ecco anche la Cgil, l’Anpi, le Acli, l’Arci, i comitati per la difesa della Costituzione e insomma una piazza piccola come Santi Apostoli dovrà essere traboccante di «indignazione costruttiva». Parleranno tutte le associazioni (si farà notte) e tutti i leader, ma soprattutto verrà scattata la prima foto unitaria («Speriamo non venga sfocata», dice qualcuno di loro, «e confusa) con Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli, Magi. L’istantanea del campo largo ma non larghissimo. Come guest star, ma sono ancora in corso le trattative, ci sarà forse Liliana Segre con un discorso in video-collegamento o con un suo messaggio letto da qualcuno sul palco.

LABORATORIO
Questa di Santi Apostoli fu la piazza simbolo di un altro campo largo e non estremista, quello targato Prodi e Ulivo la cui sede era proprio qui, e l’esibizione muscolare contro premierato e autonomia sarà in ogni caso la vetrina e il laboratorio della nascente alleanza post-Europee (anche sul salario minimo, nella richiesta di aumento dei fondi per la sanità e nella lotta per una legge di bilancio «espansiva» le opposizioni procedono insieme) in vista del referendum costituzionale del 2026 e delle Politiche del 2027, con dentro tutti: Pd, 5 stelle, alleanza rosso-verde, Più Europa (che ha già rotto con Italia Viva). «Siamo il laboratorio dell’alternativa», dice Schlein e dicono tutti loro. Compreso Conte. «La piazza è aperta a tutti e rappresenta il 43 per cento del voto italiano», è il grido di Elly.

Il partito di Renzi, che in Senato sul premierato si è astenuto, in piazza non va: «Non condividiamo». E Calenda: «Saremo a dare battaglia in aula a Palazzo Madama sul premierato e in aula a Montecitorio sull’autonomia». Ma una delegazione di Azione parteciperà alla grande adunata. E incalza Calenda: «A Elly ho spiegato che in questo momento la battaglia va fatta in Parlamento. Quando ci sarà il referendum occorrerà portarla nel Paese. La nostra preoccupazione è che i prossimi mesi siano spesi parlando solo di questo mentre salari, scuola e sanità continuano a sgretolarsi».

Conte ormai sembra uno del Nazareno (rieducato di Pol Pot?, si chiedono i compagni di strada), parla sempre più spesso con «l’amica Elly», le sorride invece di irritarla e perciò su di lui e sulla piazza a cui lui partecipa — dicendo «dobbiamo costruire tutti insieme l’alternativa a queste destre violente» — piovono i fulmini di Virginia Raggi, tuttora la pupilla di Grillo: «Occorre ripartire dalla nostra identità. Il movimento deve ritrovare una delle proprie caratteristiche, essere alternativo al sistema politico tradizionale. Schiacciandosi sulle posizioni della destra, come accaduto quando ci si è alleati con la Lega al governo, o con la sinistra, ci snatura e rende irriconoscibili».

E comunque, Conte dice che i suoi porteranno il tricolore in piazza. C’è chi sventolerà la Costituzione e chi le bandiere di partito. Un bel melting pot molto determinato e compatto, si aspetta Elly. Forse dimenticando però che il muro contro muro non è mai troppo conveniente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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