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Salvini sprona i suoi: Lega prima in Veneto


ROMA Nessun nemico a destra. Matteo Salvini lo ripete come un mantra. «Gli unici nemici sono a sinistra» chiariva ancora ieri il segretario della Lega a Bari. Dietro le quinte, però, prepara il sorpasso. Questo sì da destra. Non in Puglia, dove la corazzata Decaro, sondaggi alla mano, ha spiccato il volo. No, Salvini il sorpasso lo vuole in Veneto. Su FdI. Ne ha parlato nei giorni scorsi in una riunione ristretta con un gruppo di fedelissimi, riferiscono al Messaggero fonti incrociate. Alle Regionali in Veneto, dove per il dopo-Zaia c’è Alberto Stefani, «è importante superare i nostri amici di FdI», il senso del discorso di Salvini ai suoi. Un voto in più rispetto al partito della premier Meloni, nel ragionamento del leader, può avere conseguenze sul piano «locale e nazionale». Una chiamata alle armi di militanti, dirigenti locali, parlamentari e ministri del Carroccio. Con una missione: preservare il primato della “Liga” in Regione, salire sul gradino più alto del podio del centrodestra. In mano Matteo ha i sondaggi riservati commissionati dal partito. Fotografano un testa a testa tra Lega e FdI, intorno al 25%. Reso possibile peraltro solo dalla discesa in campo, come capolista in tutte le province, del “Doge” Luca Zaia. Altrimenti le distanze sarebbero altre. Ecco, un voto in più sui “Fratelli” può fare la differenza su tutti i fronti.

LA STRATEGIA

Quello locale: significa resistere, ad urne chiuse, alle richieste di assessori, deleghe, dirigenti che i meloniani sono pronti a mettere sul tavolo. E quello nazionale: da primo partito, la Lega avrebbe qualche chance in più di resistere all’opa di FdI sulla Lombardia, Regione al voto nel 2028 (forse 2027) già prenotata dalla premier dopo aver concesso la candidatura veneta agli alleati. Resistere, è la parola d’ordine affidata da Salvini ai suoi. Sono ore indaffarate per il Carroccio in Veneto. Ci mette del suo il generale Roberto Vannacci, che tra una tappa e l’altra si lancia in sortite stampa che incendiano il dibattito (l’ultima, la riscrittura del regime fascista). Salvini prende le distanze. «Il fascismo è stato archiviato e sconfitto dalla storia, penso al futuro». Più netto Zaia: «Le leggi razziali periodo più buio d’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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