23.05.2025
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Economy

Saipem spinge sul nucleare con Newcleo


Saipem punta sul nucleare di nuova generazione. Mentre il governo studia come rilanciare l’energia atomica, bloccata in Italia dal referendum del 1987, puntando in particolare sullo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale e a elevati standard di sicurezza e sostenibilità, il gruppo che fa capo a Eni e Cassa depositi e prestiti specializzato nelle infrastrutture per l’energia si muove in questa direzione. L’azienda guidata dall’amministratore delegato Alessandro Puliti e la società fondata e guidata dal fisico e imprenditore Stefano Buono, un passato al fianco del premio Nobel Carlo Rubbia, hanno siglato un accordo di collaborazione per individuare soluzioni per l’applicazione offshore della tecnologia di Newcleo per la produzione di energia nucleare. Un sistema, basato su reattori di piccola taglia, che consente fra l’altro il riutilizzo dell’uranio già sfruttato da altri impianti, in linea con i principi dell’economia circolare. Con la promessa quindi di ridurre drasticamente le scorie radioattive.

Più in dettaglio l’obiettivo dell’intesa, spiega un comunicato, è quello di studiare l’applicazione della tecnologia “Small Modular Lead-cooled Fast Reactor” di Newcleo per fornire energia elettrica «a zero emissioni» alle installazioni offshore di petrolio e gas e migliorarne quindi le performance di sostenibilità. Ma l’idea è quella di estendere l’uso di questo sistema per «generare energia elettrica a zero emissioni attraverso unità nucleari galleggianti collegate con la rete elettrica a terra o ad altri utilizzatori».

«La produzione di energia a zero emissioni attraverso impianti galleggianti offshore dotati di reattori compatti di nuova generazione può rappresentare una nuova frontiera per la transizione energetica», afferma Puliti. Del resto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha più volte definito quella del nucleare una scelta obbligata per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione.

IL PROGRAMMA

«L’interesse di Saipem per l’energia nucleare — sottolinea ancora la società italiana — rientra nel proprio programma di sviluppo tecnologico dedicato alla transizione energetica per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Net Zero al 2050. L’energia nucleare è, infatti, una fonte energetica che può contribuire in modo efficiente e sostenibile a supportare il crescente fabbisogno di energia e garantire la diversificazione e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico». In quest’ottica, Saipem intende valutare le potenziali applicazioni dei reattori compatti di nuova generazione agli impianti offshore, «per generare potenza e calore con bassissime emissioni climalteranti pari a quelle delle energie rinnovabili e, quindi, con un elevato profilo di sostenibilità».

L’IMPATTO

«La nostra tecnologia di reattori di nuova generazione — aggiunge il numero uno di Newcleo — permetterà non solo di ridurre l’impatto ambientale delle operazioni offshore del settore del petrolio e del gas, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo la sostenibilità a lungo termine, ma anche di progettare delle centrali di produzione elettrica offshore che possano fornire elettricità decarbonizzata a terra, in qualsiasi luogo al mondo».

Newcleo, fondata nel 2021 in Gran Bretagna, impiega nelle sedi di Torino e Brasimone, vicino a Bologna, circa la metà dei suoi 700 dipendenti. E l’Italia, dove il gruppo ha già investito 90 milioni di euro, dice ancora Buono, «resta strategica e prioritaria nelle scelte future».

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