Il cardinale incarna una visione che unisce spiritualità, giustizia sociale e responsabilità ambientale, promuovendo un impegno concreto e condiviso per la cura della casa comune.
Chi è Leone XIV
Nato a Chicago il 14 settembre 1955, Prevost è un agostiniano missionario laureato in Matematica e Filosofia. Fu inviato in missione in Perù per diversi anni, prima di diventare provinciale della provincia agostiniana di Chicago nel 1999.
Richiamato a Roma da Papa Francesco per ricoprire il ruolo delicatissimo di prefetto dei vescovi, è stato creato cardinale da Bergoglio il 30 settembre 2023.
Una visione ecologica e sociale
Il porporato è un convinto sostenitore dell’ecologia integrale. Nel 2024, durante il seminario «Affrontare i problemi della crisi ambientale alla luce della Laudato si’ e della Laudate Deum», sottolineò la necessità di passare «dalle parole ai fatti», basando la risposta alla crisi ambientale sulla Dottrina Sociale della Chiesa.
Per Prevost, il «dominio sulla natura» affidato da Dio all’umanità non deve trasformarsi in «tirannia», ma essere vissuto come una «relazione di reciprocità» con l’ambiente. Ha anche messo in guardia dalle conseguenze dello sviluppo tecnologico incontrollato.
Verso un’economia sostenibile
Prevost evidenzia l’importanza di un’economia umana che rispetti l’ambiente e promuova modelli circolari di produzione e consumo. Si oppone alla «cultura dello scarto», ribadendo che l’economia dovrebbe migliorare, e non distruggere, il nostro mondo.
Ricorda l’impegno concreto della Santa Sede nella tutela ambientale, dall’installazione del maxi-impianto fotovoltaico sul tetto dell’Aula Paolo VI alla transizione verso veicoli totalmente elettrici in Vaticano. Azioni che, sottolinea, «testimoniano la volontà della Chiesa di essere un modello di sostenibilità».
Una cooperazione globale per la casa comune
Per Leone XIV, la lotta alla crisi climatica deve basarsi su una cooperazione globale, con un ordine giuridico, politico ed economico capace di rafforzare il lavoro congiunto per «lo sviluppo di tutti i popoli in solidarietà».