Piglio battagliero e ringalluzzito dai ballottaggi vincenti, Elly Schlein attacca la premier Meloni durante la discussione in Aula in vista del Consiglio europeo che con molta prababilità incoronerà di nuovo Ursula von der Leyen a capo della Commissione. «Trovo positivo che la presidente del Consiglio si accodi a chi come noi l’Europa vuole cambiarla e non uscirne. Mi aspetto che nella discussione di domani porti le priorità del Paese e non della sua famiglia politica, perché spesso le due cose non coincidono», ha detto la segretaria dem che ha voluto ricordare l’antico antieuropeismo di Fratelli d’Italia.
«Domani ci sarà una discussione decisiva sulla direzione che l’Europa deve prendere nei prossimi 5 annui e trovo positivo che finalmente Meloni si accodi a chi vuole cambiare l’Europa e non uscirne e abbia capito che, rispetto a quando diceva di uscire dell’euro, l’importanza dell’integrazione», ha aggiunto.
«In questo anno e mezzo voi avete messo la firma sugli sbagli» dell’Ue, come sul «patto di stabilità», sulla «mancanza di accoglienza, non vi siete mai battuti forse per non scontentare gli alleati nazionalisti», ha continuato Schlein.
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E sul Green Deal: «Non si aiutano le imprese negando l’emergenza climatica. Vanno accompagnate nei cambiamenti necessari. Se usciste dalla foga ideologica vedreste che il green deal è un tipo diverso di industria». «Battiamoci, anche insieme, per ottenere un fondo Ue di almeno 100 miliardi per accompagnare i paesi che hanno case più vecchie come il nostro. Progetti concreti, non vuota propaganda», ha affermato.
La segretaria del Pd Schlein e l’accusa di irrilevanza: «Italia rischia di non contare»
«Il problema qui non sono le sue personali simpatie o amicizie, il punto è con chi costruire alleanze strategiche per portare a casa risultati per l’Italia e per l’Europa e voi siete alleati con chi vuole esattamente l’opposto», così Schlein. «Il problema è il rischio di isolamento del nostro Paese che vuol dire non contare, con buona pace delle passerelle internazionali dove la notizia principale è stata l’unica leader donna del G7 che limita i diritti delle altre donne cancellando la parola ‘aborto’».
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