Il Regno Unito ripristinerà il deterrente nucleare aereo all’interno della Nato, integrando l’attuale deterrente basato su sottomarini, con l’acquisto di 12 jet F-35 in grado di trasportare testate nucleari. Lo ha annunciato Downing Street in un comunicato. Il primo ministro britannico Keir Starmer annuncerà oggi al vertice dell’Aja questo acquisto, descritto come «il più grande rafforzamento della posizione nucleare del Regno Unito da una generazione», che gli consentirà di aumentare il suo contributo alla missione di deterrenza dell’Alleanza.
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La svolta della Gran Bretagna
La missione nucleare aerea della Nato prevede che gli aerei alleati siano equipaggiati con le bombe americane B61 immagazzinate in Europa. Altri sette Paesi, tra cui Stati Uniti, Germania e Italia, utilizzano già i jet a doppia capacità. L’uso di armi nucleari richiederebbe l’autorizzazione del gruppo di pianificazione nucleare dell’Allenza Atlantica, oltre che del presidente degli Stati Uniti e del primo ministro britannico. «In un’epoca di radicale incertezza non possiamo più dare per scontata la pace, ed è per questo che il mio governo sta investendo nella nostra sicurezza nazionale», ha affermato Starmer. Il primo ministro britannico ha aggiunto che questa iniziativa sosterrà 100 aziende e creerà 20.000 posti di lavoro in tutto il Paese, dando il benvenuto a «una nuova era per la nostra Royal Air Force, leader mondiale».
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L’F35 A, le caratteristiche
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha definito l’annuncio «un altro solido contributo britannico alla Nato». I nuovi jet avranno la loro base presso la Raf Marham nel Norfolk. La decisione di acquistare i jet F-35 A sarà considerata una vittoria per la Royal Air Force, che da tempo si batte per un caccia a lungo raggio in grado di lanciare una più ampia varietà di bombe e missili. La variante F-35 B, attualmente impiegata dalla Raf e dalla Fleet Air Arm della Royal Navy, ha una gittata inferiore e può trasportare meno armi. L’F-35 B, con il suo decollo corto e l’atterraggio verticale, fu scelto originariamente perché poteva operare dalle due portaerei della Royal Navy: la HMS Queen Elizabeth e la HMS Prince of Wales.
Lo scenario
Gli Stati Uniti hanno già preposizionato scorte di bombe B61 in Europa. Secondo quanto riporta la Bbc, Justin Bronk del think tank sulla difesa RUSI afferma che gli Stati Uniti ne controllerebbero comunque il rilascio e l’utilizzo in caso di guerra. Questo potrebbe rivelarsi controverso, data la dipendenza del Regno Unito dagli Stati Uniti. Attualmente la Gran Bretagna ha un solo sistema di lancio per armi nucleari strategiche di grandi dimensioni: lanciato dai suoi sottomarini di classe Vanguard tramite missili balistici Trident. Mentre i missili Trident sono prodotti e sottoposti a manutenzione negli Stati Uniti, le testate dei missili sono prodotte e sottoposte a manutenzione nel Regno Unito. I governi successivi hanno insistito sul fatto che il loro utilizzo non sarebbe dipeso dagli Stati Uniti, motivo per cui viene descritto come «deterrente indipendente» della Gran Bretagna.
I tempi
Fino al 1998, i jet della Raf erano in grado di trasportare armi nucleari tattiche più piccole, quando le bombe WE177 progettate e prodotte nel Regno Unito furono ritirate dal servizio. Bronk afferma che ci vorrà del tempo prima che la Raf «rientri in gioco nel settore nucleare». Afferma che il vantaggio più evidente per il Regno Unito nell’acquisto degli F-35 A sarà la loro maggiore autonomia e la possibilità di trasportare una gamma più ampia di armi convenzionali. La decisione fa seguito alla revisione strategica della difesa, che, come ha affermato il Segretario alla Difesa John Healey, «ha confermato che ci troviamo di fronte a nuovi rischi nucleari, con altri Stati che stanno incrementando, modernizzando e diversificando i propri arsenali». E martedì il governo ha pubblicato una strategia per la sicurezza nazionale in cui afferma che il Regno Unito dovrebbe «prepararsi attivamente all’eventualità che il suo territorio nazionale si trovi sotto una minaccia diretta, potenzialmente in uno scenario di guerra». Starmer si è impegnato a rispettare il nuovo obiettivo della Nato di destinare il 5% del Pil del Regno Unito alla sicurezza nazionale entro il 2035. Al vertice all’Aja si prevede che i 32 paesi membri concordino sull’obiettivo, che prevede il 3,5% destinato alla difesa fondamentale e il resto ai settori correlati alla difesa.
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