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Renzi, ritorno alla festa dell’Unità: «Ora costruire l’alternativa»


Rieccolo. L’appuntamento è per il 28 agosto, alla festa dell’Unità regionale del Pd delle Marche alla Baia Flaminia di Pesaro. Dove sul palco della kermesse dem, per una sera, tornerà un volto un tempo di casa agli appuntamenti agostani del Nazareno: Matteo Renzi. 

L’invito

L’invito è partito dall’ex sindaco di Pesaro, oggi eurodeputato, Matteo Ricci. Che con Renzi ha sempre mantenuto un buon rapporto: dall’epoca del 40% del Pd alle Europee nel 2014 fino al divorzio dell’ex premier con i dem e la nascita di Italia viva. E così, appena fiutato il riavvicinamento dell’ex segretario dem nell’orbita del centrosinistra, è scattato l’invito. Seguito dal sì di Renzi. Che torna a una festa dell’Unità a due anni dall’ultima volta, dopo una campagna elettorale per le Europee giocata in gran parte contro il Pd di Elly Schlein. 

«Alla Festa dell’Unità, nella mia vita, ci sono stato da militante, amministratore, premier e segretario», ha spiegato l’ex premeir al Corriere. «Oggi ci torno da ospite. L’amico Ricci mi ha fatto questa proposta di un confronto “senza rete” e io ho accettato volentieri». Poi le questioni sul tavolo della serata: «Parliamo di contenuti: la raccolta firme per il referendum contro l’Autonomia è solo il primo passo». 

I mal di pancia

A quanto pare però, l’invito lanciato da Ricci a Renzi non ha fatto a meno di causare qualche mal di pancia nel Pd marchigiano. Tanto che il caso per un po’ è stato al centro di un vero e proprio giallo, con il nome dell’ex premier prima comparso (e poi sbianchettato) sul programma ufficiale dell’evento. «Nessun mal di pancia», la spiegano invece i dem locali: «Trattandosi di un leader nazionale, le decisioni non spettano a noi ma ci dobbiamo confrontrare con la segreteria nazionale».

Sulla questione, in altre parole, sarebbe stato coinvolto direttamente il Nazareno. Che a quanto si apprende, ha dato subito il via libera. Segno ulteriore della volontà più volte espressa da Schlein di coinvolgere tutte le forze di opposizione attorno a un progetto comune di alternativa al centrodestra. 

Renzi lo ripete ormai da settimane: «Tra questa destra e il centrosinistra, sto con il centrosinistra». E ancora: «Enrico Letta aveva messo un veto su di noi, Schlein ha detto: niente veti». La disponibilità di Italia viva, insomma, c’è, come dimostra anche l’invito accettato da Renzi. A cominciare dalle prossime Regionali in Emilia Romagna, Umbria e Liguria: «E’ da qui che si può partire per costruire l’alternativa», il ragionamento dell’ex premier. Che per dar vita a una coalizione a livello nazionale (anche con Cinquestelle e Avs) pensa a un contratto alla tedesca su singoli punti. Chissà se pentastellati e rosso-verdi riusciranno a far cadere le loro pregiudiziali contro l’ex rottamatore. O se l’accoglienza riservatagli alla festa dem non li indispettirà ancora di più. 

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