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Renzi e La Russa, scontro in Senato (e fuori dall’aula). Le accuse, le smentite e le liti: cosa è successo


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Prima il battibecco tra Renzi e La Russa a Palazzo Madama. Poi, lo scontro vero e proprio fuori dall’Aula. Sulla questione, al centro del dibattito politico, dell’elezione a giudice costituzionale di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico a palazzo Chigi. «Il tema è trovare l’accordo — ha detto Renzi — la cosa sconvolgente della Consulta è che la Meloni dice a tutti non fatevene accorgere che lo facciamo di nascosto, questa è la cosa incredibile, perché la carta costituzionale ti dice che per alcuni ruoli ci vuole una sorta di arbitro e l’arbitro bisogna farlo con quella che si chiama maggioranza qualificata, Csm, Corte Costituzionale, Giustizia Amministrativa».

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«Ci hanno avvicinato — ha aggiunto il leader di Iv — Noi abbiamo due voti in Commissione di Vigilanza e i voti di 15 parlamentari».

E qui la rivelazione: «Sono andato su da La Russa, prima di litigarci in Aula, e gli ho detto scusami ci sono tentativi di andare a prendere uno per uno i nostri — ha spiegato Renzi — l’altro giorno lui è andato a pranzo con la Musolino, sono tutti così, è un modo sbagliato». Il riferimento è alla senatrice di Iv, Dafne Musolino che, eletta nella lista di ‘Sud chiama Nord’ di Cateno de Luca, un anno fa è passata al gruppo dei renziani al Senato.

La smentita di La Russa 

Secca la smentita dal portavoce di La Russa, Emiliano Arrigo. Il presidente «mai ha parlato con Musolino, e con altri, di voti di alcun genere», ha spiegato Arrigo, accusando Renzi di diffondere menzogne. «Renzi mente sapendo di mentire e coinvolge, non so quanto volontariamente, la sua collega Musolino», ha aggiunto il portavoce. Arrigo ha poi sottolineato che Renzi «sta superando ogni limite» con le sue affermazioni, inasprendo ulteriormente il clima già teso tra le due parti.

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«Il presidente La Russa mai ha pranzato con la senatrice Musolino ma soprattutto mai ha parlato con lei (e con altri) di voti di alcun genere. Nel ristorante del Senato, il presidente La Russa, come i tanti presenti possono testimoniare, ha semplicemente salutato (per non più di trenta secondi) la senatrice che era seduta al tavolo accanto al suo e come lo stesso presidente fa tutti i giorni con numerosi altri senatori di ogni partito. Capiamo che il senatore Renzi abbia bisogno di visibilità per coprire le difficoltà di Iv, ma non è mentendo spudoratamente che recupererà quel consenso che ha perso negli anni e che continua a perdere anche ora» ha tuonato il portavoce del presidente del Senato.

Musolino: «Hanno sondato la mia disponibilità a cambiare gruppo»

Musolino, interrogata dall’ANSA sul tema, ha replicato aggiungendo nuovi dettagli al tentativo della maggioranza: «Sì, c’è stato un contatto con il presidente La Russa, qualche giorno fa eravamo al ristorante del Senato e mi ha chiesto di parlare un attimo. E’ stato un tentativo di sondare la mia disponibilità in senso assoluto, per cambiare gruppo. Io ho risposto di no, non è assolutamente possibile». La senatrice di Iv, sentita stamane da Repubblica, ha dichiarato: «Sono ancora sotto shock, non mi aspettavo una proposta irricevibile dal presidente del Senato».

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Poi, sul pranzo incriminato, ha spiegato: «Eravamo a pranzo al ristorante del Senato, ma in tavoli diversi. Poi lui (La Russa, ndr) si è avvicinato e mi ha chiesto di parlarmi qualche minuto. A quel punto ci siamo accomodati in un altro tavolo, da soli. Lì mi ha chiesto se fossi disponibile a fare un passaggio in maggioranza». «Non siamo arrivati nemmeno a discutere nei dettagli la proposta, perché sono rimasta scioccata e ho detto: no, basta. Non ho provato a rilanciare. Era una proposta irricevibile: io sono stata eletta all’opposizione e lì intendo restare — ha concluso — Credo che la prossima volta che mi vedrà al ristorante, La Russa farà il giro largo». 

Musolino ha poi confermato anche quanto detto da Renzi sui contatti tra maggioranza e parlamentari Iv per ottenere voti per il giudice della Consulta: «Sì, anche per sondare la mia disponibilità su quella questione». Musolino ha concluso: «Non potrei mai passare in un gruppo di maggioranza viste anche le istanze per cui sono state eletta. E da siciliana ad esempio, non potrei mai accettare una riforma come l’autonomia differenziata».

Calenda: «Renzi ha fatto votare La Russa al Senato»

Certo, il presunto «no» netto di Musolino al cambio di casacca offerto dal presidente La Russa scongiurerebbe le accuse a Iv di essere una «costola della maggioranza». E potrebbe aiutare Renzi a reinserirsi in quel centrosinistra per cui oggi resta un ospite scomodo. Basti pensare alle quadre trovate in passato con l’attuale maggioranza, sul tema della giustizia ad esempio, o ai fuoriusciti di Iv corsi subito verso il centrodestra.

O ancora a quanto riportato alla memoria dall’ex collega del Terzo Polo Carlo Calenda, che qualche giorno fa, ospite ad Accordi e Disaccordi sul Nove, ha ricordato le presunte voci sul contributo dell’ex premier all’elezione a Palazzo Madama di La Russa: «Renzi ha fatto la campagna elettorale con il suo faccione su tutti gli autobus d’Italia scrivendo ‘Con Matteo Renzi al Centro’. Il primo giorno al Senato, Renzi ha fatto votare La Russa».

«Il primo giorno in Parlamento, dopo aver preso il voto degli italiani per stare dove io rimango, vota La Russa per avere Boschi presidente della Commissione di Vigilanza Rai», ha aggiunto il leader di Azione. Insomma: Renzi si sarebbe trasformato da elettore di La Russa a suo acceso avversario. 

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