La rosa dei protagonisti della partita referendaria inizia a prendere forma. Pronte a scendere in campo, due maxi squadre composte da diversi comitati, pronte a sfidarsi alle urne in una competizione che non si vuole tingere di politica. Sì o No: una scelta secca, destinata a incidere profondamente sul futuro del Paese.
Per ora, mentre i partiti politici sembrano giocare sottotraccia, tutto lo spazio rimane in mano ai comitati. Comitati che, a oltre un mese dall’approvazione in Senato del testo da sottoporre a consultazione popolare, hanno ormai ormai un nome e dei volti che iniziano a definirsi.
Sul fronte del Sì, arriva proprio oggi una novità.
Nel pomeriggio, a Roma, è nato il maxi comitato vicino al centrodestra che sostiene il sì al referendum sulla separazione delle carriere della magistratura. Il comitato si chiama “Sì Riforma” ed è promosso da magistrati, componenti di organi rappresentativi delle giurisdizioni, docenti universitari e avvocati. L’obiettivo è sostenere le ragioni della riforma, che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, l’istituzione di una Corte disciplinare per i magistrati e il sorteggio dei componenti del Consiglio superiore della magistratura.
Sul fronte opposto, invece, è attivo già da alcune settimane il comitato “A difesa della Costituzione e per il No al referendum”. Tra le file del comitato, esperti di diritto e rappresentanti del mondo accademico. Nato per dare attuazione a quanto deciso dall’assemblea dell’Associazione nazionale magistrati in vista della consultazione referendaria prevista per il 2026, persegue uno scopo ben preciso: sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi derivanti dalla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e sull’importanza di preservare l’attuale sistema di garanzie a tutela dei diritti dei cittadini, promuovendo così la vittoria del No al referendum. Volti noti tra le file, alcuni anche politici. Tra questi spicca un nome, ed è quello di Rosy Bindi, pronta a tornare sul ring dopo l’allontanamento dal Partito Democratico. Al suo fianco, in veste di presidente del comitato, il fisico Giovanni Bachelet — figlio del giurista Vittorio, assassinato dalle Brigate Rosse. Non mancano figure pubbliche note, come il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, e personalità del mondo della musica e dello spettacolo, tra cui Fiorella Mannoia e l’attore Massimiliano Gallo.
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