Dopo l’1-1 tra Lazio e Triestina direttamente dallo stadio Rodolfo Zandegiacomo è andata in scena la conferenza stampa di Marco Baroni in vista della chiusura del ritiro dei biancocelesti. Ecco come si è espresso il tecnico.
Un bilancio di questa prima fase?
«Intanto voglio ringraziare tutta la squadra, ho trovato una partecipazione e una disponibilità non scontata. È un gruppo di ragazzi unito, con grande cultura del lavoro che per noi è fondamentale. Abbiamo lavorato duro. Per andare forte bisogna allenarsi forte. Anche alcune problematiche che abbiamo avuto sono stati in linea con i carichi di lavoro duri. L’obiettivo di questa partita era quello di non avere infortuni».
Si aspetta altro dal mercato? E su Guendouzi trequartista…
«Ci saranno da fare delle uscite. La società sa benissimo cosa dobbiamo fare, ma questo gruppo sta lavorando bene. Stiamo cercando di partire da una mobilità offensiva, anche dei centrocampisti. Queste rotazioni che stiamo ricercando sono congeniali per i nostri interpreti. Guendouzi può fare il trequartista, come Castrovilli e Dele-Bashiru. Andremo a lavorare nell’impianto a quattro. I vertici daranno beneficio alla costruzione offensiva».
In attacco serve qualcos’altro?
«Noslin e Castellanos dobbiamo essere bravi noi a servirli in profondità perché hanno questa qualità. Mi piacciono perché hanno mobilità, capacità di tiro, attaccano la porta e proprio in questo dobbiamo lavorare tanto».
Avete scelto il capitano?
«Qui ci sono tanti capitani e questa è un cosa importante. Sicuramente questa scelta la comunicherò alla squadra nelle prossime settimane».
Manca il fuoriclasse in fase offensiva?
«Chiaro che queste gare fanno poco testo, tra l’altro contro squadre che fanno un calcio molto duro. La qualità serve sempre, ma dobbiamo trovarla anche noi in una fase di rifinitura che dobbiamo migliorare tanto e abbiamo i giocatori per farlo. In più, come dicevo prima, noi abbiamo giocatori molto mobili e questo vedrete che ci darà una mano».
Un bilancio sugli acquisti?
«Sono contento perché hanno trovato un gruppo di lavoro di altissimo livello e questo è positivo perché gli ha fatto da esempio. Non vorrei fare dei nomi, ma siccome ho letto di alcuni profili in uscita, come ad esempio Isaksen, ci tengo a dire che per me Gustav è importante e che questo può essere il suo anno. Serve sempre un tempo per capire una nuova cultura di lavoro e di calcio. Io però ho visto un ragazzo che mette tanta intenzione nel lavoro e in questi casi ci sono grandi margini di miglioramento».
Sul mercato…
«Io ho detto benissimo che abbiamo preso dei giocatori che ci servivano. Ragazzi giovani e interessanti sui quali stiamo lavorando per integrarli presto. Dobbiamo accelerare questo processo. Poi con la società stiamo costantemente in contatto e stiamo lavorando. Ora avremo test importanti nei quali andremo a vedere cosa ci serve. Sul mercato c’è ancora tempo, poi la Lazio si è mossa presto e bene per darmi un organico con cui lavorare. Poi se ci saranno delle occasioni saremo attenti a sfruttarle».
In che ruolo vede Castrovilli?
«Vorrei che si pensasse al trequartista nell’ottica della mobilità come dicevo prima. Corsa, qualità, passaggio e filtranti: ci può dare una grande mano. Quando abbiamo la palla lui è uno dei giocatori che può avere grande libertà di movimento sulla trequarti avversaria».
Su Zaccagni…
«Zaccagni è straordinario, lo vorrebbero avere tutti e io ho la fortuna di poterlo allenare. Noi metteremo tutti i giocatori nelle condizioni di dare il massimo».
Che ruolo avrà Mandas?
«Si parte da 47 gare e vogliamo farne molte di più, quindi ci sarà spazio per tutti. Non si può pensare di affrontare tutti questi impegni e col calcio che vogliamo improntare con soli 11 calciatori».
Sulla fase difensiva…
«In questa difesa non manca nulla, è una difesa forte con giocatori importanti. Il loro gol è stata una situazione casuale. Poi che ci sia sempre da lavorare è sicuro».
Che sensazioni ha avuto dai tifosi?
«Dopo aver ringraziato la squadra devo ringraziare anche i tifosi perché ho sentito molto affetto. Noi partiamo dal sacrificio e dall’attaccamento alla maglia per costruire uno scambio di emozioni».
Quanto può dare Rovella?
«Lui è al centro del progetto. Ora è chiaro che mi avete visto scambiarci delle parole, ma è solo per capire la situazione dal punto di vista fisico. Un calciatore è fatto dalle gambe, ma anche dalla testa e dal petto, e noi ci siamo attenti perché vogliamo portare tutti a rendere al meglio».
Userà più moduli?
«Sarà il centrocampo ad avere delle variabili, ma dipenderà dall’avversario. Dobbiamo rompere questa staticità. Credo che ci siano grandi possibilità nella mobilità e noi lavoreremo su quello. Poi all’interno di ciò noi dovremo mantenere la compattezza e le distanze. Abbiamo le idee chiare comunque e lavoreremo su questo».
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