19.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

prendere voti al centro (anche senza Iv)


dalla nostra inviata

Ogni voto conta, nella sfida a governatore della Liguria. Lo sa bene Andrea Orlando, che davanti ai 1.100 elettori riuniti al Poliuteama lancia l’appello a due giorni dal voto: «Fate scoccare la scintilla, parlate con gli indecisi». La leader del Pd Elly Schlein è, se possibile, ancora più pragmatica e invita a scorrere le rubriche telefoniche: «Se ciascuno di voi chiama quindici persone, possiamo portare dalla nostra parte i delusi».

Elezioni Liguria, domenica 28 ottobre al voto: tenuta della maggioranza e futuro del campo largo, il doppio match

INDECISI
Ma soprattutto c’è un tesoretto che vale il 3% ed è il bacino di voti di Italia Viva, che fluttuano tra Bucci e Orlando dopo che, lo scorso settembre, Matteo Renzi ha annunciato l’abbandono della coalizione a sostegno del candidato di centrosinistra. Motivo: i contrasti con il leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte. Così Orlando parla direttamente alla base: «Agli elettori di Italia Viva dico che sono più moderato io di Bucci, credo che non vogliano confondere i loro voti con quelli di partiti sovranisti capeggiati da Vannacci e dal sindaco di Terni, che hanno fatto pesantemente campagna elettorale qui in Liguria». Dal palco, per la chiusura della compagna elettorale, non risparmia le stoccate al suo avversario «Noi vogliamo vincere per attuare il nostro programma e impedire il terzo mandato di Toti». Per Orlando «il candidato Bucci in queste settimane non è riuscito una volta a prendere le distanze dall’esperienza di Toti. «Di cosa stiamo parlando? Questa amministrazione si è conclusa per l’arresto del presidente della Regione e il patteggiamento. La destra ribalta la realtà: fare il ministro è diventato una colpa, patteggiare per corruzione è diventato un merito».

DISCRIMINAZIONI

Alla fine: «Vogliono far tornare un’Italia gerarchica e maschilista. Noi vogliamo una sanità pubblica, loro privata. Non c’è stata nessuna infrastruttura in nove anni, nella sanità c’è un buco enorme e i liguri vanno a curarsi in altre regioni. Noi non vogliamo il sindaco della Liguria perché i sindaci ci sono già, non abbiamo bisogno di una persona che si sostituisca a loro ma che li aiuti a fare bene il loro mestiere. E vogliamo una Liguria inclusiva, che non discrimini. Non c’è prosperità se non è condivisa, la povertà non è una colpa ma un fallimento di tutta la società e non possiamo accettare che ci siano bambini poveri. Non è più accettabile un’idea della società organizzata attorno al patriarcato. E non accetteremo il razzismo». E racconta di «un candidato del centrodestra» che, «parlando di un nostro candidato ha detto che ci sono già troppi politici africani in Italia. Sono razzisti». E poi la pubblica amministrazione. «Noi vogliamo trasparenza, non conflitto di interessi e faremo una legge all’avanguardia sulle lobby. Sappiamo che la mafia c’è e lo diremo finché non sarà sconfitta in questa Regione».

OPACITÀ

Per Orlando «bisogna scegliere tra democrazia e oligarchia perché le oligarchie come ci insegnano non sono mai autoctone ma manovrate da poteri sovranazionali esterni. In un sistema opaco c’è chi lo muove da fuori. Bucci ha detto che io sono uomo di partito e lui delle multinazionali. Sono contento di non essere un uomo delle multinazionali. Lo dico non per nostalgie del passato ma per una esigenza del presente: con i rischi di posizioni dominanti e monopoli il mercato perde trasparenza e libertà». È il momento, dice Orlando, «di costruire insieme una stagione nuova per i nostri figli, per la nostra patria, un termine che ci hanno rubato e che non gli appartiene. Riprendiamocelo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]