Confronto acceso tra il Quirinale e il governo sulla norma sui controlli antimafia che riguardai l progetto per il Ponte sullo stretto di Messina la quale, ha fatto sapere il Colle, non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri. «La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale — adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi — che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie». E’ quanto scritto nella nota diffusa dall’ufficio stampa del Quirinale in merito al decreto infrastrutture.
La replica di Salvini
«Chiederemo il massimo del rigore, il massimo della trasparenza, più poteri al ministero dell’Interno e alle Prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni. Dal mio punto di vista era importante, qualcuno l’ha pensata in modo diverso, vorrà dire che sarà il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie». Così il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a margine di un sopralluogo ai cantieri della nuova strada Sopraelevata portuale a Genova commenta i rilievi del Quirinale. «È chiaro che quando ci sono le Olimpiadi, la Tav, opere importanti a Genova, Messina o Roma, bisogna vigilare in maniera totale, siccome a Messina ci saranno più di centomila posti di lavoro in ballo e migliaia di imprese coinvolte, è mio interesse che le Prefetture, le Procure, le associazioni, i sindacati, possano avere il massimo della vigilanza e della trasparenza», ribadisce Salvini.
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