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Pisa, la violenta fuori dal locale e filma gli abusi col telefono


Un ragazzo di 19 anni ha stuprato una coetanea e ha girato con il proprio telefonino il video degli abusi. È l’accusa inquietante che ha portato all’arresto di un giovane incensurato, individuato dai poliziotti del commissariato di Pontedera, nel pisano, il luogo dove proprio un mese fa sarebbe avvenuta la violenza. L’aggressore aveva conosciuto quella sera stessa la vittima fuori da una discoteca: ora si trova in carcere per violenza sessuale e lesioni gravissime.

L’ALLARME
L’allarme parte il primo giugno, quando una giovane di 19 anni si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Felice Lotti in evidente stato confusionale: le vengono riscontrate gravi lesioni agli organi genitali, una circostanza che ha innescato la procedura del “Codice Rosso”. La giovane, una volta ricoverata, è stata ascoltata dal personale del Commissariato di Pontedera, a cui ha raccontato i dettagli dell’aggressione. Per molte ore è stato difficile, per lei, rielaborare l’accaduto: appariva comprensibilmente disorientata e spaventata. Ma i particolari che ha ricostruito sono stati poi decisivi per individuare il sospetto e per rendersi conto delle sue effettive responsabilità.

La diciannovenne racconta agli agenti che la sera del 31 maggio si trovava in una discoteca nella zona industriale della cittadina. La musica, gli amici, qualche bicchiere in compagnia e quel ragazzo apparentemente mai visto prima, con cui comincia a costruire un dialogo. Lui, «un italiano che sembrava conoscere bene il posto», sembrava simpatico e interessato a lei. Di comune accordo i due decidono di proseguire il discorso fuori dal locale: c’è vento, non fa davvero caldo, ma la notte trascina la conversazione su toni più intimi. Insieme si allontanano in una zona lontana dal parcheggio, «vicino a un’area di vegetazione», certamente lontano dagli sguardi degli avventori del locale. Sembra esserci un’intesa fra i due, che però non avevano evidentemente le stesse intenzioni per il prosieguo della serata. Sempre stando al racconto della vittima, dopo un primo bacio, il giovane avrebbe iniziato un approccio più spinto. Il “no” sarebbe stato forte e chiaro, oltre al linguaggio del corpo che rifiutava quel tipo di approccio. Nonostante i ripetuti tentativi della ragazza di respingerlo e nonostante la dichiarata volontà di non volere un rapporto sessuale, — sempre secondo la testimonianza raccolta — il ragazzo avrebbe dunque proseguito con la violenza. E qui arriva la parte che, qualora accertata, aggiungerebbe al dramma una dose di sconvolgente mancanza di senso della empatia e senso della realtà: la giovane racconta infatti che durante la violenza il ragazzo filma le diverse fasi del rapporto sessuale con il proprio telefono cellulare.

LA PROGNOSI
L’aggressione e l’approccio contro il volere della giovane hanno causato una significativa perdita di sangue alla vittima: la diciannovenne è rimasta ricoverata per diversi giorni in ospedale, con una prognosi tra i 20 e i 40 giorni. È stata lei a fornire agli investigatori, nei giorni seguenti, una descrizione fisica del ragazzo. Poco dopo ha indicato anche il nickname usato dal presunto aggressore su Instagram, forse frutto del ricordo di una ricerca effettuata proprio nel corso della serata in cui si sono conosciuti. Grazie a queste informazioni, spiega la Questura, è stato possibile identificare il presunto violentatore: un diciannovenne incensurato.

Dopo una giornata di ricerche, il giovane è stato rintracciato il 14 giugno proprio nel centro della cittadina: gli inquirenti hanno sequestrato il suo cellulare — non è chiaro se vi siano tracce del video che avrebbe girato — e l’hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Pisa, su richiesta della Procura. Il ragazzo è stato portato in ufficio, sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici e accusato dei reati di violenza sessuale e lesioni gravissime. Successivamente, è stato trasferito alla Casa Circondariale di Pisa. Sulla vicenda è intervenuto con toni amari anche il sindaco di Pontedera Matteo Franconi: «È davvero ancora lunga la strada che dobbiamo fare per superare il sottofondo meschino di una cultura patriarcale e medievale. Ogni violenza è sempre insopportabile, quella sulle donne è schifosa, quella compiuta e filmata con uno smartphone dagli adolescenti è sempre una sconfitta collettiva di un’intera società».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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