Nel 2023, il 39% degli adulti italiani ha compiuto almeno un atto di pirateria, usufruendo illegalmente di film, serie/fiction, programmi o eventi sportivi live. Questo rappresenta una diminuzione di 3 punti percentuali rispetto al 2022. In totale, si stimano circa 319 milioni di atti di pirateria contro i 345 milioni dell’anno precedente.
Profili e distribuzione geografica dei pirati
I pirati sono prevalentemente under 35, con un livello di istruzione superiore alla media italiana (22% sono laureati) e sono maggiormente concentrati nel Sud del Paese e nelle isole.
Contenuti più «piratati»
Secondo l’indagine Ipsos per conto di Fapav, presentata a Roma durante l’evento «Stati Generali della Lotta alla Pirateria tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale,» i film rimangono i contenuti più piratati. La pirateria di serie TV e fiction è in calo del 14% rispetto al 2022. La pirateria di eventi sportivi live, sebbene stabile, ha visto un aumento rispetto al 2021 ma un calo rispetto al 2022, superando i 36 milioni di atti.
Impatto economico della pirateria
Nel 2023, sono state stimate 11,4 milioni di fruizioni perse, con un danno economico complessivo di circa 285 milioni di euro. La pirateria digitale è la principale modalità di fruizione dei contenuti piratati (37%), sebbene in leggero calo rispetto al 2022. La pirateria indiretta e fisica rimangono stabili rispettivamente al 12% e al 9%. Le IPTV illecite sono utilizzate da circa 11,8 milioni di italiani, seguite dallo streaming (18%) e dal download (15%).
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