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Perrotta nuovo Ragioniere dello Stato. Manovra, più risorse dall’extragettito


Cambio della guardia alla Ragioneria generale dello Stato. Dopo l’addio di Biagio Mazzotta, che approda ai vertici di Fincantieri, il governo ha nominato Daria Perrotta, attualmente capo dell’ufficio legislativo del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

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Perrotta, classe 1977, due lauree e una lunga esperienza da civil servant dello Stato, è la prima donna ad assumere il comando di una delle poltrone chiave della politica economica del dicastero di Via XX Settembre. Da quella postazione, infatti, vengono passate al setaccio le norme di impatto finanziario del governo e del Parlamento, con la funzione specifica di verificare la loro compatibilità con il bilancio dello Stato. Un ruolo che, non di rado, finisce per scontrarsi con il potere esecutivo.

Chi è Daria Perrotta

La nuova responsabile della Ragioneria è una figura esterna al dipartimento, solitamente affidato a membri interni. E, andando indietro nel tempo, i soli precedenti sono quelli di Vittorio Grilli e Daniele Franco che — arrivato da Bankitalia — si fece affiancare proprio dal dimissionario Mazzotta, poi nominato Ragioniere quando Franco divenne ministro.

La scelta di Perrotta, oggetto di alcune polemiche da parte dell’opposizione per la sua vicinanza al ministro Giorgetti, è stata difesa dal numero uno del dicastero. «Se la Ragioniera generale dello Stato non arriva dalla Corte dei Conti o dalla Banca d’Italia è un peccato mortale? — ha ironizzato Giorgetti — Allora ho compiuto un peccato mortale. Siccome Daria Perrotta è brava, lo dicono tutti, io ho pensato a indicarla». A conferma di queste parole, il giudizio del senatore pd Filippo Sensi: «Conosco personalmente la sua competenza, solidità e conoscenza al laser del bilancio dello Stato. Viatico per un mandato equilibrato e responsabile, come si conviene in quel ruolo».

SUPERPARTES

Il profilo super partes di Perrotta appare confermato dal curriculum: è stata consigliere giuridico di Maria Elena Boschi nel governo Renzi, coordinatore della Segreteria del Consiglio del ministri nel primo governo Conte, consigliere per gli Affari economici di Dario Franceschini ministro della Cultura, capo di gabinetto di Roberto Garofoli nell’esperienza Draghi, con un passaggio alla Procura lombarda della Corte dei Conti come sostituto procuratore generale.

Per lei si profila un’estate di molto lavoro e di poche vacanze: al ministero ci sarà da concentrarsi sulle priorità della manovra, che saranno stilate a settembre, una volta chiarito il quadro delle risorse a disposizione. Il primo appuntamento chiave è fissato per il 20 settembre con la presentazione del piano strutturale, il nuovo documento di finanza pubblica varato con la revisione del Patto di Stabilità da parte della Ue. Una volta definita la cornice dei fondi presenti in cassa potrà partire il cantiere della manovra, che va inviata in Parlamento entro il 15 ottobre.

Si susseguono ipotesi sulla presenza di un possibile “tesoretto”, che qualcuno stima in 20 miliardi. Di certo c’è che nel periodo gennaio-giugno 2024 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 257.719 milioni di euro — come riporta l’ultimo Bollettino in materia del Mef — con un aumento di 10.168 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,1%). Bisognerà aspettare il termine delle scadenze dei pagamenti nelle prossime settimane per chiarire l’entità del gettito fiscale maturato con gli anticipi Irpef.

Una ulteriore spinta per la composizione della legge di bilancio è attesa dal tasso di adesione degli autonomi al concordato biennale: nelle scorse settimane il governo ha introdotto una flat tax sul reddito incrementale concordato rispetto a quanto dichiarato l’anno precedente all’ingresso nel regime. In pratica viene introdotta un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali da applicare in base alle «pagelle» di affidabilità. Ottima occasione per le partite Iva: ok ad una aliquota ridotta al 10% per i contribuenti più virtuosi.

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