05.12.2025
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Politics

per indicarla alla Farnesina Renzi sfidò anche Napolitano


È la donna con cui Matteo Renzi sfidò la vecchia guardia del Pd, sfilando il ruolo di Alto rappresentante Ue nella Commissione guidata da Jean-Cluaude Junker niente popò di meno che a Massimo D’Alema, il che la dice lunga sul pragmatismo e la tenacia di Federica Mogherini. Cinquantadue anni, romana, Mogherini è cresciuta a pane e politica, muovendo i primi passi nel Partito comunista e facendosi le ossa nella Sinistra giovanile. A notarla per primo, tra i big del partito, è Piero Fassino, anche se è soprattutto Walter Veltroni a puntare su di lei, sorpassato al centro da Dario Franceschini. Ma Mogherini è donna per tutte le stagioni della sinistra italiana.

L’ESORDIO ALLA CAMERA

Pier Luigi Bersani la inserisce nel listino bloccato che le vale un seggio a Montecitorio nelle elezioni politiche del 2013, mentre col governo Letta “Fede la bionda” rompe un tetto di cristallo diventando la prima donna eletta Presidente della Delegazione parlamentare alla Nato, con il Pdl sulle barricate e la minaccia di mandare a casa Letta per l’affronto. Ma il grosso della sua carriera — anche lei un’underdog destinata a rovesciare i pronostici — deve ancora arrivare, trainata dal “rottamatore” della politica italiana — ergo, Matteo Renzi — che la propone ministro degli Esteri a un recalcitrante Giorgio Napolitano, preoccupato dalla sua inesperienza politica più che dal suo spessore.

PRIMA DI LEI AGNELLI E BONINO

Ma Mogherini — terza donna a guidare la Farnesina dopo due big player come Susanna Agnelli e Emma Bonino — non si ferma mica lì. Quando Renzi, col vento in poppa, mette a segno il 40,81% alle europee, lavora alacremente per ritagliarle un ruolo tra i famigerati top job dell’Ue a guida Junker. E la spunta: Mogherini diventa Lady Pesc, Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di Sicurezza dell’Ue. Un risultato che ha del sensazionale, tanto più considerando che Mogherini era apertamente osteggiata dai Paesi baltici, guardata con una punta di sospetto anche da Regno Unito e Irlanda, complici le sue aperture a Mosca nella crisi Russia-Ucraina, già all’epoca al centro delle preoccupazioni del Vecchio Continente. A Palazzo Berlaymont guadagna ben preso la fame di ottima mediatrice nonostante la giovane età, grazie alla capacità di ricomporre fratture e ridurre distanze. Con tanti ma non con tutti: con Renzi sono alti e bassi, complice la sua totale e sbandierata autonomia. Se l’Italia chiama, non sempre Mogherini risponde, cosa che manda su tutte le furie il rottamatore, che la taccia di ingratitudine.

SFIDÒ TRUMP SUL NUCLEARE

Nel 2018, quando l’Ue contava ancora qualcosa nello scacchiere internazionale, difese a spada tratta l’accordo sul nucleare iraniano dopo che gli Stati Uniti di Donald Trump (primo mandato) decisero di uscirne. Dando filo da torcere a due ossi duri come lo statunitense John Kerry e l’iraniano Javad Zarif. Ha ricoperto l’incarico che oggi vede protagonista un’altra donna, Kaja Kallas, dal 2014 al 2019, ma non ha più fatto ritorno a Roma: nel 2020 Mogherini viene nominata Rettore al prestigioso Collegio d’Europa di Bruges, dove si formano i nomi della politica che conta in Ue. E anche qui fioccano polemiche, stavolta legate all’assenza di incarichi accademici nel suo curriculum. Passata l’ennesima tormenta, a cui ormai Mogherini sembra aver fatto il callo, resta a lungo lontana dai salotti romani e dai riflettori. Fino a ieri, quando l’ex Lady Pesc è tornata prepotentemente sulla scena, in stato di fermo per l’indagine che allunga le ombre della corruzione sul suo College d’Europe oltre che sul Seae. Una notizia che ha gelato le file dem, mentre si diffonde il timore che a Mogherini spetti la stessa sorte di Eva Kaili, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo finita in manette per il “Qatargate”, inchiesta partita col botto salvo finire nel dimenticatoio. Kaili venne detenuta in condizioni durissime. Al freddo, senza potersi lavare né dormire, costretta a vivere h24 con la luce accesa. E a Roma c’è già chi trema per Federica.

 


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