22.05.2025
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Politics

«Per i centri soldi ben spesi»


Un’accoglienza ping pong: neanche il tempo di arrivare in Albania che per quattro migranti è già ora di tornare in Italia. Tra i dieci bengalesi e i sei egiziani sbarcati ieri nel porto di Shengjin, pronti per essere accolti come primi ospiti nelle nuove strutture italiane per richiedenti asilo, ci sono due minori e due persone con evidenti fragilità. Una condizione che entra subito in contrasto con l’intesa raggiunta tra Roma e Tirana sulla “selezione” dei migranti destinati a raggiungere le sponde albanesi, che prevede il trasferimento esclusivo di uomini adulti, maggiorenni e in buona salute. Al contrario, donne, minori e persone con evidenti fragilità, dopo essere stati soccorsi in acque internazionali o italiane dalle sole navi della Guardia Costiera o della Guardia di Finanza (non da Ong), vengono subito portati a Lampedusa e presi in carico dal sistema di accoglienza italiano. 

Ad accorgersi dei due minori sarebbero stati il personale dell’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e dell’Oim, durante una serie di controlli preventivi, fatti prima del loro trasferimento in pullman al Centro di Permanenza nella città di Gjader. Durante le operazioni di controllo, altri due migranti sono stati riconosciuti come soggetti deboli, non in buona salute. Così, in serata, tutti e quattro i migranti sono stati spediti su una motovedetta per essere portati a bordo della nave Libra (con la quale sono arrivati in Albania) diretti nuovamente verso l’Italia, dove saranno valutati dalle commissioni presenti negli hotspot nazionali, secondo le procedure standard per situazioni analoghe.

LA CONFERMA

Anche il Viminale ha confermato la notizia, proprio nella giornata in cui il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha elogiato il “modello Albania” durante un’interrogazione sul protocollo sottoscritto tra Roma e Tirana. «Soldi ben spesi — ha specificato Piantedosi- un investimento che sul lungo periodo, dovrà consentire di ridurre le spese della gestione di prima accoglienza straordinaria, che sono oggi pari a circa un 1 miliardo e 700 milioni all’anno». Poi, ne ha sottolineato il valore «sperimentale e innovativo di un’iniziativa che si prefigge di contrastare l’immigrazione illegale senza incidere sulle garanzie dei diritti fondamentali delle persone». La riprova? «L’attenzione riservata al progetto da 15 Paesi europei» e la lettera indirizzata ai capi di Stato e di Governo Ue della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che sottolinea «la necessità di continuare ad esplorare possibili strade da percorrere per quanto riguarda l’idea di sviluppare hub di rimpatrio al di fuori dell’Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sul rimpatrio».

LE REAZIONI

«Questa è la conferma dell’assurdità di misure che questo governo ha pensato di utilizzare, nonostante l’identificazione dei naufraghi in mare sia illegittima e violi le norme internazionali e costituzionali» ha commentato su X il leader di Avs, Nicola Fratoianni. Per il segretario di +Europa Riccardo Magi «La presenza di due minori tra i migranti portati nei centri di detenzione in Albania è una notizia sconcertante e indica l’insostenibilità delle procedure che, alla prima prova con un numero ridottissimo di persone, dimostrano di non poter reggere».
 

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