14.10.2025
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Science

«Per Celentano ho tradito mio marito. Montezemolo il primo amore. Da giovane provai Lsd»


Ornella Muti (all’anagrafe Francesca Rivelli) a 70 ha vissuto nel monto delle fate. Parole sue. Parole al Corriere della Sera. «Ho sempre avuto pudore a raccontarmi. Penso sempre di dire la cosa sbagliata. Ora, a 70 anni, scrivere la mia autobiografia è stata una psicanalisi, sono stata anche male».

L’infanzia difficile e i primi amori

Un mondo pieno di sgomento perché mi «sento sempre fuori posto».

Sgomento cominciato all’età di quattro anni «quando mamma mi porta in Svizzera dalla zia e mi lascia lì per un anno e mezzo, senza spiegarmi il motivo. Lì, parlavano solo tedesco e francese, non capivo una parola. E tornata a Roma, non conoscevo più l’italiano. Mi chiedevo: ma che succede? Non fu un abbandono, ma lo vissi come tale: avevo problemi ai polmoni, i medici mi avevano raccomandato aria di montagna, infatti, sono tornata bella sana e gonfia di formaggi svizzeri».

Nel libro parla dei suoi inizi al cinema, parla anche di amore. Di due mariti,  di un ex «sposato e calcolatore» e di un altro manipolatore…  Al Corsera ammette che «è facile manipolare una donna che vede in te quello che vuole vedere. È facile incolpare gli uomini, ma quando sei ferita come lo ero io, nell’amore metti troppe aspettative e voglia di riscatto e diventi un po’ cieca. Io ho sempre armato i miei nemici. Con tutta la mia allegria, tra l’altro, tipo: tieni, ti do la spada di fuoco! Ho fatto il mio casino. Ma nell’amore, quello sano, ci credo ancora».

Montezemolo e Celentano

Il suo primo grande amore? Luca di Montezemolo. Ne parla solo ora perchè la storia è uscita sui giornali. Ma non per colpa sua: «Avevo 16 anni. Ho un ricordo di Luca meraviglioso, perché era pazzo, pazzo: correva in mezzo alla strada all’improvviso e mi urlava “Ti amo!”. Mi regalò una fedina». Una storia finità «perché non sapevo che aveva un’altra fidanzata. Più altolocata. Scelse lei, Sandra. Poi, la sposò».

Amore finito, non per colpa sua anche con Adriano Celentano: «Che fossimo stati insieme l’ha detto lui, senza chiedermi il permesso. Una violenza — confida ancora allo storico quotifdiano di via Solferino — io aggiungo che è stata una storia breve, ma d’amore. Non concepisco il sesso per il sesso. L’ho detto: ci casco sempre quando uno è divertente. E lui lo era, molto».

Poi ammette: «Ho tradito mio marito, che era ai tempi Federico Facchinetti, una cosa orribile. Forse, ho tradito perché ero stata tradita, ma a volte, è una scusa che uno si dà. E poi con Adriano è finita. Io ci sarei anche rimasta. Ma è andata così ed è stato meglio».

Le droghe e il cinema

Ornella Muti è sempre stata una donna forte con gli uomini. E forte lo è stata anche quando ha deciso di non abortire. «Non voglio neanche darmi troppi meriti. Tutti mi dicevano che avrei perso il film con Mario Monicelli, che la mia carriera sarebbe finita, ma io queste cose non le ho proprio calcolate. Forse, per il mio trauma, ho sempre privilegiato affetti, famiglia. E poi Naike mi ha tenuta in una carreggiata diritta: erano gli Anni ’70, ero piccola, innocente, con tutti i miei problemi, bella, ero un bocconcino come tante ragazze in un mondo di lupi, di droghe: è ovvio che ero in pericolo. Avevo provato l’Lsd, un’amica l’ha preso e si è buttata dalla finestra. Ma avendo Naike, non potevo bere, drogarmi, perdermi».

Ha lavorato con Alan Delon («Non c’è stato nulla ma avrebbe potuto esserci»), ma anche coni grandi attori del nostro cinema. «Ugo Tognazzi è stato un amico, un fratello maggiore. Era un tombeur de femmes, ma con me no. Sul set se mi vedeva in difficoltà trovava sempre un modo per aiutarmi. Dino Risi era quello che temevo di più: imponente, alto, con occhi azzurri che ti trapassavano; si divertiva a spaventarti, lo faceva apposta. Marcello Mastroianni era mezzo leggero e mezzo malinconico. Un coccolone. Alberto Sordi era una risata dietro l’altra. S’immagini le battute: Sordi, Muti, e ’ndo stanno i ciechi?».

La fede

Infine la fede. «Il buddismo è stato un percorso molto bello. Ma poi ho iniziato a pregare Dio e la mia vita è cambiata. Nel buddismo, devi esprimere tre desideri, a breve, medio e lungo termine, e a me non si è realizzato niente. Invece, pregando Dio, dopo una settimana, le cose si sono sciolte. Mi sento più al sicuro sapendo che c’è Dio sopra di me».


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