È una bella Italia quella che si è presentata ai nastri di partenza dell’81° Open d’Italia di golf, che mette in palio 3 milioni di euro di montepremi e due posti per l’Open Championship, ultimo major stagionale. Sul percorso dell’Adriatic, sotto un sole cocente, e di fronte un buon numero di spettatori, il romano Andrea Pavan guida la classifica, con -7 sul par 71 del campo, insieme con il danese Sebastian Friedrichsen e l’americano Gunner Wiebe. Ottime le prove di Francesco Laporta, 6° a -5 e di Jacopo Vecchi Fossa, 12° a -4; buona quella di Matteo Manassero, 18° a -3. Sotto par e ampiamente dentro la lotta per il vertice, ci sono Edoardo Molinari e Aron Zemmer, al 31° posto nel gruppone dei meno 2, nel quale si trova anche il Masters Champions Patrick Reed, ora emigrato sul circuito arabo Liv.
Migliozzi
Non è stata particolarmente brillante la prova di Guido Migliozzi, il giocatore più atteso insieme con Manassero. Il fresco vincitore in Olanda del KLM Open, è partito a rilento, mettendo a segno subito due bogey (alla 1 e alla 4) per poi riprendersi con 3 birdie prima di incappare in un altro bogey alla 16. Ha chiuso con il par del campo, così come Lorenzo Scalise, Lorenzo Gagli e Flavio Michetti. Oggi bisognerà cambiare marcia per assicurarsi il taglio e lottare per qualcosa di importante. Chi non deve fare altro che confermarsi, invece, è il giovanissimo dilettante Giovanni Binaghi, 17 anni, Giovannino per tutti, anche ora che supera il metro e ottanta.
Figlio d’arte e con il papà Alberto a fargli da caddie ha saputo superare subito la pressione con due birdie nelle prime tre buche e il suo nome in testa sul leaderbord provvisorio. Poi un doppio bogey a un par 5, un altro birdie, un bogey e un birdie per concludere e fissare il risultato a -1. Tanta roba per un ragazzo così giovane, anche se si tratta di una grande speranza del golf italiano. Anche l’altro romano, Filippo Celli, è a -1.
Crescita
Su un campo che si dimostrato più impegnativo del preventivato (tanti i giocatori sopra par e qualcuno anche di parecchio), brilla dunque la prova di Andrea Pavan, capace di centrare 7 birdie a fronte di zero bogey. Un giro, il suo, senza sbavature, preciso in ogni settore. Una confortante conferma dopo l’ottimo 4° posto della scorsa settima in Olanda. Qualcosa è cambiato evidentemente nel gioco e nell’attitudine mentale, la speranza è che continui su questa strada. Pavan, che vanta due vittorie sul Tour europeo, da qualche mese si è affidato alle cure di Chris O’Connell, storico allenatore di Matt Kuchar e a fine gara si dimostra molto soddisfatto dei risultati raggiunti. Sembra avere maggiore consapevolezza delle sue capacità, che non sono poche. Anzi. Dopo le interviste si è concesso un po’ di relax in spiaggia con la moglie e i figli, i quali — ha confessato — lo aspettavano con ansia per giocare con lui e sotterrarlo sotto la sabbia. Il modo migliore per celebrare una giornata così bella.
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