Bashar Al Assad è fuggito a Mosca con la sua famiglia. E la Russia, alleato storico del rais siriano caduto in rovina, ha concesso loro l’asilo «per motivi umanitari». A confermalo è stato il Cremlino dopo giorni di voci, smentite e speculazioni, mettendo così la parola fine al mistero che ha fatto correre all’impazzata le ipotesi più disparate sulla sorte del leader destituito. Ora si scava sulla nuova vita di Assad a Mosca, risalendo la corrente delle intense relazioni del politico con il governo di Putin. Una simbiosi storica, fatta anche di un intenso flusso di denaro e di investimenti offshore, che consentono alla famiglia dell’ex presidente siriano un esilio quantomeno dorato.
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