È ufficiale. Il governo riapre le miniere per agevolare la transizione green e digitale e limitare la dipendenza dall’estero. Così l’Italia potrà tornare ad estrarre minerali ora cruciali per costruire pannelli solari e batterie elettriche, dal litio al rame, dal cobalto all’argento fino al nichel. Il decreto che andrà in Consiglio dei ministri, salvo slittamenti dell’ultimo momento, prevede un fast-truck sulle concessioni per attivare i giacimenti, autorizzazione unica entro 10 mesi, royalties per lo Stato e le Regioni tra il 5% e il 7% e un Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche costituito apposta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per monitorare le catene di approvvigionamento del Paese. Ci sono poi anche norme precise per il riciclo, per il recupero delle batterie RAEE e delle batterie esauste. E l’utilizzo del Fondo nazionale per il Made in Italy. Sono questi i punti cruciali contenuti nell’ultima bozza del provvedimento di 8 pagine e 17 articoli che ricalca la strategia europea segnata dalle richieste contenute nel Critical Raw Materials Act. Una strategia che ha l’obiettivo di non condannare l’Europa a dipendere da Paesi come la Cina per l’approvvigionamento di materie prime indispensabili per rincorrere gli obiettivi della transizione energetica e stare al passo della rivoluzione digitale, con al centro i sistemi di Cloud e di Intelligenza artificiale.
IL PIANO
In Italia sono presenti 16 delle 34 materie prime critiche indicate nella lista Ue, la maggior parte di quelle necessarie per le batterie elettriche e i pannelli solari. Ma sono in miniere chiuse oltre 30 anni fa per l’impatto ambientale e i margini di guadagno limitati. Nel nostro Paese ci sono dunque miniere di cobalto, nichel, rame e argento in Piemonte, di terre rare in Sardegna, di litio nel Lazio e ci sono rifiuti minerari abbondanti per 70 milioni di metri cubi accumulati nei decenni passati e ora utilizzabili grazie alle tecnologie attuali. Questo mentre, solo per fare un esempio, nel 2050 la domanda di litio per le batterie aumenterà di 89 volte. Ora l’Ue acquista il 97% del magnesio dalla Cina, le terre rare pesanti utilizzate nei magneti permanenti sono raffinate solo in Cina, il 63% del cobalto mondiale utilizzato nelle batterie è estratto in Congo, con il 60% raffinato in Cina.
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