11.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

Papa Francesco, l’addio al Pontefice dei grandi separati. Trump: Zelensky è un incendiario


Voleva la pace Papa Francesco, la desiderava ardentemente. Eppure, mentre il suo feretro è offerto al tributo dei fedeli in piazza San Pietro, i venti di guerra spirano più forti che mai. Allontanando la speranza di una pace giusta e duratura in Ucraina. A tre giorni dai funerali di Papa Bergoglio, che vedranno Donald Trump e Volodymyr Zelensky insieme in piazza San Pietro, arriva un nuovo affondo del presidente statunitense al leader di Kiev, accusato di mettere a repentaglio i colloqui di pace con la sua posizione «incendiaria» sulla Crimea, che Zelensky non è intenzionato a cedere. Incendiarie però sono di nuovo le parole del presidente americano. Che rimette l’uomo con la mimetica addosso di fronte a un brutale aut aut. «La situazione per l’Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese», picchia duro Trump sul suo social Truth. Ci risiamo. L’eco dell’ultima sferzata del Tycoon contro Zelensky raggiunge presto le cancellerie europee. Arriva a Roma dove a questo punto si trattiene il fiato in vista del funerale del papa sabato: a queste condizioni si può davvero sperare in un incontro chiarificatore tra i due nella Capitale? E soprattutto, è auspicabile? Intanto l’attaco di Trump produce effetti immediati. Come del resto il muro issato da Zelensky.

Salta, per cominciare, il vertice di Londra sul cessate il fuoco: il segretario Usa Marco Rubio, preso atto dello stop ucraino, ha dato forfait. E mentre J.D Vance avverte — «Mosca e Kiev trovino un accordo sullo scambio di territori o ci ritiriamo» — i riflettori del mondo puntano su Roma, dove sabato convergeranno i leader del pianeta per omaggiare il Papa «degli ultimi» nonché il più integralista dei pacifisti: Franciscus. L’incrocio tra Trump e Zelensky potrebbe fornire l’occasione ghiotta per un faccia a faccia. Dopo l’ultimo, in cui son volati stracci nello Studio ovale. Intanto da Mosca Vladimir Putin, su cui pende un mandato d’arresto internazionale, fa sapere che Mosca sarà presente alle esequie: in piazza San Pietro la ministra della Cultura OlgaLyubimova.

Guerra Ucraina, Mosca bombarda Kiev: 9 morti e 63 feriti. ​Trump: «Trovato accordo con Putin, non con Zelensky»

BILATERALE IN SALITA

Ma le fibrillazioni delle ultime ore sembrano avere allontanato le possibilità di un bilaterale: «è difficile si tenga con il clima che si è venuto a creare nelle ultime ore», osserva una fonte diplomatica italiana. Quel che è certo, è che il presidente ucraino ha chiesto formalmente un incontro con la premier Giorgia Meloni. Considerata vicina a Trump ma da sempre fedele alla causa ucraina, la speranza del presidente in mimetica è che possa oliare i rapporti, avvicinando le posizioni per arrivare a una pace “giusta” che non si limiti al mero silenzio delle armi.

LA PARTITA DAZI

Altra questione di peso è la partita dazi. Con la possibilità che, a margine delle esequie delPontefice, si creino le condizioni per un primo scambio tra Trump e Ursula von der Leyen, mettendo fine al gelo tra i due, che finora non hanno mai avuto contatti. E’ la mission che porta avanti Giorgia Meloni, nel tentativo di far sedere al tavolo Usa e Ue per superare lo stallo. Un vertice vero e proprio, ha tuttavia spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, è difficile possa aver luogo in una Capitale presa d’assedio per l’evento. «Fatevi una domanda: dove si fa un vertice il giorno del funerale?…», ha osservato il titolare della Farnesina. Ed è una posizione sulla quale, in linea teorica, concorderebbe anche Meloni, sebbene l’organizzazione di un summit tra Ue e Usa sia stato uno dei maggiori incassi diplomatici della premier nella sua missione a Washington. C’è, inoltre, un dato protocollare da tener presente. I vertici tra Ue e Usa, di prassi, non prevedono la partecipazione dei leader dei singoli Paesi ma quella di von der Leyen, del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa (anche lui a Roma per i funerali) e del presidente americano. I “commensali” ci sarebbero tutti, ma il tavolo è sicuramente più complicato da apparecchiare. Diverso, invece, sarebbe il caso di uno scambio informale a margine dei funerali di Bergoglio. Dal Consiglio europeo e dalla Commissione non lo escludono. Tradotto, la disponibilità c’è. Anche perché a Bruxelles è ormai evidente l’urgenza di chiarire alcuni dossier cruciali con Trump: i dazi, ma anche la difesa e il futuro dell’Ucraina. E attendere l’arrivo del tycoon al vertice Nato di fine giugno potrebbe essere un rischio. «Saremmo in zona Cesarini o meglio sul finale di partita».

GLI ABBOCCAMENTI

La presenza a Roma dei leader del mondo potrebbe offrire l’occasione per diversi abboccamenti. «Potrebbero esserci bilaterali, e non solo con la padrona di casa», ammettono dallo staff della premier. E’ molto probabile, riferiscono fonti di primo piano, che Meloni abbia uno scambio con il premier inglese Keir Starmer. Che, a sua volta, potrebbe approfittare della circostanza per avere un confronto con Emmanuel Macron, che assieme al primo ministro britannico muove le file dei “volenterosi” per la pace in Ucraina. E’ inoltre molto probabile che Meloni abbia un faccia a faccia con von der Leyen, dopo i tanti contatti telefonici che hanno preceduto e seguito la trasferta a Washington della presidente del Consiglio.

DALLA FINE DEL MONDO

Da quella “fine del mondo” da cui arrivava Bergoglio giungeranno poi a Roma il presidente argentino Javier Milei e il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Il primo più volte scettico sul pontificato di Bergoglio, ma tra i primi ad annunciare la sua presenza a Roma per le esequie. Il secondo molto vicino a Papa Francesco.

Tra guerra dei dazi, conflitti in corso e distanze siderali, tra venerdì sera, quando a Roma inizieranno ad arrivare i leader, e sabato, giornata clou, si rischiano 24 ore sull’ottovolante. Con mine pronte a saltare per un nonnulla. A partire dalla disposizione dei posti in piazza San Pietro, a pochi metri dal sagrato dove verrà disposta la bara in legno con la salma del pontefice. A decidere chi sederà vicino a chi, il cerimoniale del Vaticano d’intesa con quello di Palazzo Chigi. E già far sedere tutti sarà una mission impossible.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]