Non si arresta il malumore carsico. In una lettera aperta a Papa Francesco diverse organizzazioni femminili di Germania, Austria, Svizzera e Regno Unito chiedono che le donne siano ordinate sacerdoti. La questione dell’ordinazione femminile all’interno della Chiesa cattolica, vietata categoricamente da tutti i pontefici, si vorrebbe che fosse discussa al prossimo Sinodo mondiale che si svolgerà in Vaticano ad ottobre. «Un Sinodo che non si apre oggi a un dibattito su questo tema avrebbe mancato il proprio obiettivo». La proposta, sottolineano le associazioni, è mossa da una «profonda preoccupazione per la credibilità e il futuro della Chiesa».
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La lettera di cui riferisce la agenzia cattolica KNA insiste sul fatto che le discussioni dovrebbero essere realizzabili e senza tabù di sorta. «Nei paesi europei, la libertà di espressione è molto più facile soprattutto negli ultimi tempi» si legge. «Mentre chiunque parli apertamente del sacerdozio femminile» in altre zone del mondo potrebbe «temere sanzioni come le restrizioni al lavoro e al servizio».
Le firmatarie sottolineano al Pontefice che tali «sanzioni interne contro la libera espressione di opinione sulla futura dottrina della Chiesa» sono inaccettabili. «Il Sinodo Mondiale dovrebbe dare il buon esempio tenendo un dibattito aperto sul sacerdozio delle donne. In tal modo, la Chiesa difenderebbe attivamente i valori cristiani che continuano ad essere grossolanamente ignorati da alcuni vescovi in molti paesi».
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Nel frattempo «Maria 2.0», l’associazione femminile tedesca maggioritaria, ha paragonato il comportamento delle forze conservatrici del Vaticano a un gruppo prepotente, e in passato aveva esortato i vescovi tedeschi a prevalere contro i «fratelli arretrati».
Papa Francesco in una recente intervista alla CBS ha però sbarrato ogni possibilità. «Se si tratta di diaconesse con l’Ordine Sacro, no», spiegando che «le donne hanno sempre avuto la funzione di diaconesse senza essere diaconi. Le donne sono di grande servizio come donne, non come ministri all’interno dell’Ordine Sacro». Per Francesco, insomma, «fare spazio alle donne nella Chiesa non significa dare loro un ministero».
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Papa Bergoglio aveva però acceso tante speranze nel mondo istituendo due commissioni, la prima nel 2016 e la seconda nel 2020, per capire dal punto di vista storico come questa figura si sia evoluta nel tempo. La pressante richiesta di avere donne diacono era stata avanzata dai fedeli di varie nazioni ma il nodo è sempre rimasto irrisolto. Nell’ultimo Sinodo, alla fine di ottobre 2023, i vescovi avevano approvato una relazione finale in cui affermavano di voler proseguire la ricerca teologica e pastorale .
La possibilità di un diaconato femminile deriva dall’introduzione, dopo il Concilio Vaticano II, del «diaconato permanente». Prima era solo il primo gradino verso il sacerdozio e quindi escludeva ogni possibilità di apertura alle donne. Il «diacono permanente» è un ministero a sé, non è orientato al sacerdozio: amministra il battesimo, distribuisce la comunione, benedice il matrimonio, preside i funerali ma non diventa prete. Di qui la possibilità che l’ultimo Sinodo ha lasciato aperta. Ma, ammonisce il Papa, sarebbe possibile solo se non implicasse il sacramento dell’Ordine, come del resto sembra fosse nell’antichità secondo quanto sarebbe emerso dalle ricerche degli storici.
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