16.05.2025
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Sports

Orange agli ottavi come terzi


Austria regina del girone D e promossa agli ottavi di finale dopo il pirotecnico 3-2 sull’Olanda (vittoria dopo 7 sconfitte filate: non succedeva dal 1990) e il contemporaneo 1-1 della Francia contro la Polonia. La squadra di Koeman verso il ripescaggio tra le migliori terze.

La partita 

All’Olympiastadion di Berlino partita straordinaria ed emozionante che promuove a pieni voti la squadra di Ralf Rangnick. Altro che favori del pronostico tutti per l’Olanda, prova ne sia che gli austriaci partono forte e sorprendono gli orange sul cross da sinistra di Prass, ispirato da Arnautovic, con Malen che interviene sul pallone in scivolata per anticipare l’avversario e sfortunatamente infila la propria porta. Per il giocatore del Borussia Dortmund è il settimo autogol in questo Europeo, dopo quelli di Rudiger, Wober, Hranac, Gjasula, Calafiori e Akaydin. Aggressiva, perfetta a livello tattico e sicura di sé: questa è l’Austria, che rischia grosso quando Reijnders al 14’ svirgola il pallone del pari all’altezza del dischetto e sul tiro di Malen che al 23’ prova a riscattare la clamorosa autorete mandando a lato davanti a Pentz. Sono due episodi che non convincono Koeman della prestazione offerta dai suoi, tanto da richiamare Veerman al 35’ per Xavi Simons. Gli austriaci restano in palla e al 37’ hanno una doppia occasione: Verbruggen si oppone in tuffo a un destro di Sabitzer, poi Arnautovic sugli sviluppi dell’azione si ritrova tra i piedi un pallone ma non riesce a colpirlo e il portiere sventa la minaccia. La partita nel primo tempo è piacevole e comunque aperta, con i ritmi che si alzano progressivamente.

Senza tregua

Al rientro in campo l’Olanda la riprende con il contropiede di Simons che sull’errore di Grillitsch serve Gakpo. L’attaccante del Liverpool rientra da sinistra e fulmina Pentz col destro. Adesso l’Olanda vola e sfiora il sorpasso con tiro di Depay respinto dalla difesa e stacco di testa di Van Dijk alto di poco. Rischia Wimmer, già ammonito, per un fallo su Malen con l’arbitro che lo grazia, poi l’Austria torna avanti al 14’ quando sul cross in area va di testa Schmid che supera Verbruggen nonostante l’intervento in extremis di Van Dijk. Reagisce ancora l’Olanda che al 27’ si gioca la carta Weghorst e subito dopo va vicina al 2-2 perché Simons vede il portiere lontano dai pali e ci prova dalla lunga distanza non trovando la porta. Proprio Weghorst fa sponda innescando Depay che pareggia: l’arbitro prima annulla per un presunto fallo di mano, poi convalida dopo il check del Var che richiama Kruzliak, il quale si accorge che il controllo in area del centravanti è regolare.

Partita pazza e infinita che l’Austria al 35’ riporta dalla sua parte con Sabitzer che, sul passaggio filtrante di Baumgartner, da posizione defilata infila Verbruggen con il pallone che passa tra palo e portiere (gol del 3-2).

Segnano ancora gli austriaci al 38’ con Baumgartner da posizione defilata, ma era partito in fuorigioco. Finale ad alta tensione con Weghorst pericoloso di testa e vicinissimo al 3-3, poi 6 minuti di recupero con Van de Ven che da sinistra crossa per la deviazione di Pentz in affanno. L’Austria fa passare il tempo difendendosi a denti stretti e ottiene il primo posto nel girone.

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