Rimborso di una parte del debito, supporto alla distribuzione di dividendi, acquisizione del residuo 30% della controllata polacca American Heart of Poland (AHP), generiche necessità di cassa. Il gruppo San Donato, a capo di un complesso ospedaliero fra i principali in Italia, ha finalizzato il 16 ottobre, con le banche, una complessa manovra di rilancio basata su 1,520 miliardi di nuove risorse fresche, di cui 720 milioni di un finanziamento da parte delle cinque banche di riferimento e 800 milioni raccolti dall’emissione di un bond, tasso 7%, durata fra 5-7 anni. Nonostante passività elevate, il sistema bancario rappresentato per 1,4 miliardi dai principali istituti italiani, (oltre a 6 milioni di prestiti accesi con la Bei) e a circa 600 milioni di debiti con banche polacche, non toglie il sostegno al gruppo della famiglia Rotelli nel processo di investimento sulle strutture e sulle apparecchiature sanitarie. In cima alla piramide societaria c’è Papiniano spa, holding controllata per il 24,83% a testa da Paolo, Marco, Giulia Rotelli, figli di Giuseppe; per l’8,50% ciascuno da tre società semplici sempre di famiglia (Harmonte, Harmony, PR) comprendenti la vedova Gilda Gastaldi. Giuseppe Rotelli, figlio di Luigi — fondatore nel 1957 dell’istituto di cura Città di Pavia e del Policlinico San Donato — ha sviluppato negli anni ‘80 il gruppo, per linee interne ed acquisizioni. Oggi il gruppo GSD possiede e gestisce 18 ospedali (16 in Lombardia, 2 in Emilia Romagna) oltre a 27 presidi ambulatoriali per complessivi 5.110 posti letto, circa 9 mila medici impiegati e 5,8 milioni di pazienti a dicembre 2024. Nell’ambito del gruppo sono presenti 3 istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Spiccano il Policlinico GSD per la disciplina “malattie del cuore e dei grandi vasi nell’adulto e bambino”, Istituto Ortopedico Galeazzi per le malattie dell’apparato locomotore”, Ospedale San Raffaele per la “medicina molecolare”. Il San Donato dispone di un patrimonio immobiliare strumentale di circa 640 mila mq, oltre a circa 6 mila mq ad uso terziario e uffici e circa 50 mila mq di terreni ad uso residenziale: la maggior parte degli immobili del gruppo sono edifici di pregio, siti in centri urbani dei principali capoluoghi e soggetti a costanti interventi di manutenzione.
Presidente di GSD è l’ex ministro Angelino Alfano, vicepresidenti Paolo Rotelli e Kamel Ghribi, ad Marco Centenari. Secondo le previsioni del vertice comunicate alle banche, a fronte di una posizione finanziarie netta di 1,98 miliardi nel 2026 a livello di subholding GSD, si prevede un mantenimento delle posizioni.
Il consolidato Papiniano presenta ricavi netti di circa 2,2 miliardi, ebitda di 265 milioni, quasi in linea con l’anno prima. I dati semestrali 2025 presentano una crescita dell’indebitamento, si legge nel piano banche. Secondo le Centrale rischi di Bankitalia riferita alla famiglia Rotelli, a luglio risultava un gruppo fortemente supportato dalle banche con affidamenti complessivi per 1,720 miliardi, utilizzati per l’84%. Il ceto bancario riconosce che l’indebitamento è importante e rappresenta di gran lunga la prima fonte di finanziamento del gruppo a discapito degli equilibri strumentali penalizzati ulteriormente dalle ultime acquisizione fatte sostanzialmente in full debt.
L’advisor Rothschild & co ha coadiuvato l’operazione finanziaria a sostegno del rilancio per una nuova Capital Structure, programmata da tempo in occasione dell’acquisizione del gruppo ospedaliero polacco AHOP (Project Poppy) nella quale le banche avevano concesso 300 milioni, sarà articolata. Verrà rifinanziato parte dell’indebitamento bancario attraverso un loan bancario di 720 milioni e il piazzamento di un bond di importo di 800 milioni. La ripartizione del prestito fra le banche vede Intesa Sanpaolo con 185 milioni, Bnp Paribas-Bnl 185 milioni, Unicredit 130 milioni, Bper 130 milioni, Bpm 90 milioni.
Il bond è finalizzata al rimborso dei finanziamenti Poppy, Capital e GSD RE. I dfinanziamenti bridge Poppy e Capital sono in pool per 300 milioni ciascuno. Il primo è bullet (rimborso tutto alla scadenza), tasso variabile, concesso da Bnp, Unicredit, Intesa Sp e Bpm con 75 milioni ciascuna, scadenza 14 dicembre 2026 assistito da garanzia Sace (50%) nell’ambito dell’acquisizione del 70% di AHP. A dicembre b2023 si ipotizzava il rimborso mediante un bond, ipo o l’ingresso di un socio. Il prestito Capital è bullet a tasso variabile concesso da Bnp, Unicredit, Intesa con 100 milioni a testa, scadenza 14 dicembre 2026, con garanzia Sace. Infine il porestito GSD RE in pool di originari 264 milioni.
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