Due giorni di riflessioni e meritato riposo. Dopodomani Baroni e il ds Fabiani si rivedranno a Formello per un vertice in cui fare il punto sul ritiro, ma soprattutto sulle strategie di mercato. Il nuovo tecnico ieri è tornato a Firenze per rivedere la sua famiglia, nell’ultima conferenza ad Auronzo è stato sibillino e diplomatico: «Abbiamo già preso ciò che ci serviva, più avanti vedremo anche in base ai test di maggior livello che faremo. La sessione di mercato è ancora lunga, ho una rosa valida su cui lavorare, ma se ci saranno possibilità e occasioni le coglieremo». La lista dei 25 per il campionato già condiziona il prossimo colpo. La Lazio lo sta nascondendo ma, dopo l’acquisto di Castrovilli, non ha più posti liberi (sono 17 in tutto) per un over 22, in questo momento. Snoccioliamo i nomi tutti d’un fiato: oltre all’ultimo acquisto viola, Mandas, Hysaj, Romagnoli, Gila, Casale, Patric, Marusic, Tavares, Rovella, Vecino, Guendouzi, Dele-Bashiru, Isaksen, Pedro, Noslin e Castellanos. I quattro elementi made in Italy (Provedel, Pellegrini, Lazzari e Zaccagni) possiamo pure prenderli random. C’è solo Cataldi del vivaio di Formello. Va ceduto subito Hysaj, a meno che non venga lasciato fuori organico: gli è stato dato il cartellino in mano, ma ha ancora un anno a oltre 2 milioni a bilancio. Non a caso, è stato trovato l’accordo con il 25enne Laurienté a 1,5 milioni a stagione (il club biancoceleste preferito al Parma), ma il ds Fabiani non affonda il colpo: da una parte non vuole spendere più di 11-12 milioni a fronte dei 15 più bonus richiesti dal Sassuolo, ma soprattutto deve ancora fargli spazio. Non ci sono invece restrizioni numeriche per gli «Under 22» (in ritiro Tchaouna, Sana Fernandes, Ruggeri e Furlanetto), per questo i classe 2005 Fernandez-Pardo e Bellingham jr calzerebbero a pennello, non occupando alcuno slot: il talento del Gent ha fiuto del gol, ma è appena esploso e rischia d’essere ancora acerbo; Jobe, fratello della stella del Real Jude, invece, vorrebbe rimanere un altro anno al Sunderland, che oltretutto pretende 20 milioni per cederlo. Al momento la priorità resta un vice-Zaccagni o un jolly d’attacco.
TATY E ISAKSEN
L’interscambiabilità sembra il requisito per la nuova Lazio. Baroni considera Castellanos e Noslin «i centravanti da servire meglio». Sulla trequarti il tecnico vuole centrocampisti di rottura stile Goundouzi e Dele-Bashiru, ma chi darà la qualità per poter legare il gioco? A tal proposito l’ultima suggestione riguarda il 33enne James Rodriguez, offerto da intermediari alla Lazio oltre che al Betis e al Porto: vuole tornare in Europa dopo essersi svincolato dal San Paolo e aver giocato la Coppa America da fenomeno (5 assist e 1 gol). Se il Girona si spingesse a 20 milioni per il Taty, ovviamente cambierebbe lo scenario anche in attacco per un sostituito (Simeone escluso, Dia è congelato da troppo tempo). Baroni ha difeso Isaksen («Sarà il suo anno, ha enormi margini di miglioramento»), nonostante sia stato evidentemente mogio quasi sino a fine ritiro. Infatti, la stessa società non lo ritiene più incedibile come a giugno di fronte a una proposta simile (20 milioni coi bonus) a quella richiesta per l’attaccante argentino. Il Fenerbahce lo ha solo sondato, il Feyenoord non si è mai spinto a quelle cifre, al massimo ha offerto Stengs in cambio.
NODO AKPA AKPRO
Le cessioni decideranno il futuro prossimo: «Adesso dobbiamo pensare alle uscite», la chiosa di Baroni a tal riguardo. Sistemati Marcos Antonio (a 5 milioni, l’obbligo del San Paolo) e Kamenovic (in prestito al Yverdon), restano Fares, Andrè Anderson e Cancellieri, autore ieri di un eurogol in rabona nell’ultima sgambata di fine ritiro. Differente la situazione di Akpa Akpro, che il ds Fabiani vorrebbe trattenere come mediano dinamico, ma è già fuori dal computo dei 17 «over» anzidetto. Così come Cataldi, unico (ci sarebbero altri due slot vuoti) dentro la lista in quanto prodotto del vivaio, eppure ancora in bilico.
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