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Alex Schwazer è tornato a marciare. Il campione olimpico a Pechino 2008 nella 50 km ha gareggiato questa mattina a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso. L’altoatesino si è cimentato sui 10.000 metri ai Campionati assoluti di società con indosso i colori dell’Atletica San Biagio. L’ex azzurro, che aveva annunciato il ritiro, ha completato la sua prova al primo posto in 43:11.37, «appesantiti anche da 60 secondi di penalizzazione», riferisce il portale QueenAtletica. Un buon tempo per Schwazer, con un passaggio ai 5 km migliore di quello del 19 luglio 2024 ad Arco di Trento, nel giorno del ritorno alle gare del marciatore bolzanino dopo gli 8 anni di squalifica per doping. La scorsa estate, però, non riuscì a completare i 20 km per via di problemi fisici (sciatalgia). Ma a 40 anni – festeggiati a dicembre – Alex ha deciso di riprovarci in una gara amatoriale in Veneto e stavolta ha tagliato il traguardo.
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Il 7 luglio scorso Schwazer ha finito di scontare la sua seconda squalifica per doping arrivata dopo la positività al testosterone in un test del 2016 al suo rientro alle competizioni. A differenza della prima positività all’Epo rilevata pre-Olimpiade di Londra 2012, Alex ha sempre contestato la seconda positività che di fatto gli ha impedito di partecipare ai Giochi di Rio e di Parigi. Per tornare ai massimi livelli dopo il primo stop di tre anni, il marciatore di Vipiteno aveva scelto di affidarsi a Sandro Donati, coach paladino della lotta al doping.
Il secondo caso Schwazer è stato molto discusso, a seguito di molte incongruenze di una vicenda che ha avuto molti risvolti, su tutti l’archiviazione del procedimento penale a carico per «non aver commesso il fatto» disposta dal Gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino nel febbraio 2021.
La giustizia sportiva, invece, non ha mai cambiato linea. Non c’è stata per Alex quell’auspicata riduzione della squalifica di otto anni per recidività al doping inflitta nell’agosto del 2016 durante i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.
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