Non ha mai avuto poster in camera, non ha mai inseguito celebrità per una foto o un autografo. Pom Klementieff, attrice franco-coreana nota al grande pubblico per il suo ruolo nei film Marvel e nel franchise di Mission Impossible, è una di quelle interpreti che preferiscono osservare il mondo con occhi disincantati. Lo ha raccontato con sincerità al Filming Italy Sardegna Festival. “Non sono una fan ossessionata dalle persone,” confessa con semplicità. “Penso che sia poco sano. Le persone sono reali, e quando le mitizzi troppo, alla fine ti deludono.” Un pensiero raro in un mondo che spesso gira attorno al culto della celebrità, e che Pom smonta con naturalezza. “Tutti sono esseri umani. E l’ossessione toglie loro umanità.” Eppure, anche in questa visione lucida, trova spazio l’eccezione. Un incontro che ha lasciato il segno. “Ricordo che ero a uno show dello Studio Acne a Parigi,” racconta, “e Tilda Swinton era seduta accanto a me.” Un nome che per molti è icona, ma che Pom scopre anche persona: “Era così gentile, divertente, spensierata. Aveva un’energia bellissima. Non puoi spiegarlo, è un’aura.” Sorridendo, ammette: “Naturalmente amo il suo lavoro. Ma quando l’ho incontrata non sono rimasta delusa, anzi. Lei è davvero incredibile.” In un’epoca in cui l’idealizzazione spesso si scontra con la realtà, Klementieff preferisce l’autenticità. La sua riflessione diventa una lezione di equilibrio: tra ammirazione e lucidità, tra professionalità e umanità. E, tra le righe, ci ricorda che il talento – quello vero – si riconosce più dallo sguardo che dal poster. (Servizio a cura di Eva Carducci)
