Notizie Nel Mondo - Notizie, affari, cultura Blog Technology non si presenta a Cartabianca. Diserta l’ospitata e resta in camerino. Cosa è successo
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non si presenta a Cartabianca. Diserta l’ospitata e resta in camerino. Cosa è successo


Sono almeno cinque i punti che il Tribunale dei ministri di Roma dovrà chiarire nel corso dell’istruttoria a carico dell’oramai ex ministro Gennaro Sangiuliano. Il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, che ha iscritto Sangiuliano sul registro degli indagati per peculato e rivelazione e diffusione del segreto d’ufficio, e nelle prossime ore darà comunicazione all’ex ministro, nella relazione che ha allegato alla denuncia presentata da Angelo Bonelli, si sofferma sugli aspetti da definire. E adesso partiranno le indagini. Sangiuliano potrà chiedere di essere sentito. Anche se è probabile che venga comunque convocato.

VIAGGI E SOGGIORNI

Il primo passo dei tre magistrati che compongono il Tribunale per i reati ministeriali sarà probabilmente la richiesta di una relazione allo stesso ministero per stabilire a quali eventi abbia partecipato Maria Rosaria Boccia, che ieri, attesa a “Carta bianca” per un’intervista, ha dato forfait all’ultimo minuto rifiutandosi di lasciare il camerino per sottoporsi al suo primo botta e risposta in diretta tv. Una vicenda che ha finito con l’aggiungere un capitolo a rumors e non detti degli ultimi giorni. «Ci ha detto che non se la sente» si è limitata a spiegare Berlinguer. Restano però i dubbi. L’intervista è stata stoppata? C’è stato un intervento esterno? Lei ci ha ripensato? Ha avuto timore delle domande degli ospiti in studio? Impossibile dirlo.

Tornando all’inchiesta c’è soprattutto da chiarire a che titolo Boccia ha preso parte agli eventi. In primo luogo, per quanto riguarda l’ipotesi di peculato, a quali iniziative che si sono svolte fuori Roma fosse presente l’imprenditrice. Quindi bisognerà chiarire chi abbia pagato, se davvero il ministro, come ha sostenuto lui stesso durante l’intervista al Tg1, o il ministero, come farebbe pensare l’email mandata a Boccia dal capo segreteria di piazza del Collegio romano, Narda Frisoni, che le invia le carte d’imbarco di un volo. Poi le spese di soggiorno, spesso coperte dagli amministratori locali o dagli organizzatori di eventi, ma anche in questo caso è da sciogliere il nodo sulla provenienza dei fondi, e se si trattasse di soldi pubblici. Soprattutto a fronte della circostanza che Boccia avrebbe partecipato non in qualità di accompagnatrice, ma di componente dello staff del ministro. Incarico che le era stato promesso, come dimostrano audio e documenti pubblicati dalla stessa Boccia. Sulla partecipazione agli eventi potrebbe essere chiesta anche una relazione, sempre che non vengano convocati, agli uomini della scorta. Tra il mese di giugno e agosto sarebbero almeno otto le trasferte di Sangiuliano alle quali avrebbe preso parte anche Boccia.

 Non solo, la donna ha chiarito di essersi spostata spesso con la scorta del ministro «Scorta — ha sottolineato Bonelli nel suo esposto — che improvvisamente nelle ultime settimane è stata cambiata, con due agenti spostati verso altre destinazioni». E proprio sulla presenza sull’auto di Boccia, gli uomini che hanno svolto il servizio di tutela potrebbero essere sentiti per chiarire se la Boccia viaggiasse in auto blu anche senza il ministro. Per una vicenda analoga, nel 2009, l’allora portavoce di Gianfranco Fini, Salvatore Sottile, è stato condannato a otto mesi. Ma durante l’istruttoria è molto probabile che venga convocata proprio la mancata consulente del ministero dei Beni culturali, anche per stabilire a cosa faccia riferimento quando riferisce di uno «scambio di informazioni» con il ministro su vicende che riguardavano l’attività istituzionale. Ma questo riguarda l’altro reato ipotizzato dalla procura.

Di certo c’è l’email del 5 giugno 2024 che il soprintendente degli scavi di Pompei, Gabriel Zuchtrigel, invia anche all’indirizzo gmail della Boccia e che l’imprenditrice ha pubblicato su Instagram. Un documento nel quale si conferma che la Boccia aveva partecipato due giorni prima al sopralluogo agli scavi per la preparazione del G7 della cultura e sempre in quell’email viene allegata la pianta dei possibili percorsi dei ministri del G7. «Boccia sarebbe stata quindi accreditata dal ministero come sua rappresentante al Soprintendente degli scavi di Pompei entrando in possesso di dati sensibili coperti dal segreto di ufficio», ha sottolineato Bonelli nella denuncia. Per questo i magistrati potrebbero decidere di sentire anche alcuni funzionari del ministero.

LA PROCEDURA

La sezione specializzata nei reati ministeriali avrà tre mesi (termine non perentorio) per compiere l’attività: ha poteri requirenti e quindi può svolgere indagini (ascoltare le persone coinvolte) e affidare anche deleghe agli investigatori per gli accertamenti. All’esito dell’attività, il Tribunale può disporre l’archiviazione del procedimento con decreto non impugnabile, ma la procura potrebbe anche suggerire nuove indagini. Oppure potrebbe trasmettere gli atti con una relazione motivata a Lo Voi, affinché chieda l’autorizzazione a procedere a Palazzo Madama. A quel punto i senatori avranno altri 60 giorni per esprimersi. Intanto, alla luce della violazione della regola che vieta la diffusione di foto e video senza autorizzazione, il Comitato per la sicurezza di Montecitorio, ha interdetto l’accesso alle sedi della Camera dei deputati alla Boccia.

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