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«Non risulta alcun contratto di docenza, collaborazione e consulenza»


Prima la smentita, con tanto di botta e risposta dopo la mancata intervista a Bianca Berlinguer: «Mai detto che fosse stata Arianna Meloni a bloccare la mia nomina». Poi, ieri, una nuova giravolta, sempre a mezzo Instagram, messa lì con il punto interrogativo di chi la sa (o vuol far intendere di saperla) lunga: «Come è stato possibile che un decreto di nomina sia stato strappato senza lasciare traccia? È avvenuto dopo il dialogo con Arianna Meloni?». Se dentro Fratelli d’Italia speravano che il “Boccia-gate” finisse in soffitta con le dimissioni di Gennaro Sangiuliano, si sono dovuti ricredere. Perché lei, Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice e presunta consulente del ministero della Cultura che da giorni sta facendo ballare il governo con le sue (di nuovo presunte) rivelazioni, non sembra aver alcuna intenzione di mollare la presa.

E così, mentre anche l’Università Sapienza di Roma smentisce ogni collaborazione con la «creator digitale» di Pompei, lei torna a cannoneggiare via social. Prima posta due documenti che attesterebbero le docenze in due master universitari, uno in medicina estetica alla Federico II di Napoli e uno in «dietetica applicata agli stili di vita» all’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Poi butta lì una serie di quesiti sulla mancata nomina a consigliera del ministro per i grandi eventi, nomina di cui «ho già fornito le prove». Infine nega una «conoscenza approfondita» con Francesco Lollogbrigida («ci siamo visti due volte») e chiama in causa pure il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, che secondo le ricostruzioni avrebbe consigliato ai meloniani di non commentare più le affermazioni di Boccia: «Ci può illuminare sul mio presunto accreditamento al Ministero dell’Agricoltura? Ci mostra le mail e i messaggi che ho inviato?».

Ma è soprattutto sull’incarico mancato che si concentra il nuovo attacco. «Come è stato possibile – si chiede l’imprenditrice – che un decreto di nomina sia stato strappato senza lasciare traccia? E qual è il motivo? È stato per un capriccio della moglie di Sangiuliano? Perché c’era un’incompatibilità di curriculum? (Il ministro al TG1 ha detto di no). Perché – si chiede ancora Boccia – c’era un conflitto di interesse con la mia azienda? (Se così fosse, anche tutti gli altri consiglieri avrebbero un conflitto di interesse)». Fino al colpo finale, in cui tira in ballo la sorella della premier: «È avvenuto dopo il dialogo con Arianna Meloni? (Il ministro mi chiamò subito dopo e mi chiese di vederci per raccontarmi il contenuto della conversazione)». Un post che a via della Scrofa viene accolto con un mix di gelo e indifferenza. «Il segreto che starebbe rivelando questa signora è che Gennaro parlava e si scambiava messaggi con Arianna?», sbotta un colonnello meloniano. «E quale sarebbe il punto? Anche a me, da dirigente di partito, è capitato di parlarci quando era ministro. Embè?». Per i Fratelli, insomma, il caso Boccia è «chiuso: andiamo oltre. Sangiuliano si è dimesso, c’è un nuovo ministro».

IL GIALLO SUL CURRICULUM

E poi c’è il capitolo del curriculum dell’imprenditrice campana che continua a tenere banco. Perché se l’Università Luigi Vanvitelli riduce tutto a un unico «intervento, a titolo gratuito ed in modalità telematica, riguardante la tematica di Marketing e Comunicazione, nell’ambito delle attività integrative» del master in Dietetica applicata agli stili di vita, la Sapienza di Roma (che pure compare insieme alla Bocconi nelle esperienze professionali di Boccia sui social) consultata dal Messaggero smentisce: «Non risulta alcun contratto di docenza, collaborazione e consulenza della dottoressa Maria Rosaria Boccia presso la Facoltà di Economia della Sapienza».

E mentre il “Boccia-gate” non accenna a sgonfiarsi (nonostante l’addio al ministero di Sangiuliano e il ritorno in Rai: avrà un ufficio a due passi da Castel Sant’Angelo, che occuperà non prima di aver smaltito parecchi mesi di ferie arretrate), arriva il via libera al programma del G7 della Cultura. Che non cambia rispetto a quello messo a punto prima delle dimissioni dell’ex direttore del Tg2: confermata sia la visita al Parco archeologico di Pompei che il concerto nell’anfiteatro degli Scavi, la cui direzione sarà affidata a Beatrice Venezi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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