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Nomine Ue:​ quali armi ha ancora la premier Meloni per ottenere la vicepresidenza della Commissione per Fitto?


La partita di Meloni a Bruxelles non è chiusa. Le nomine dei tre top jobs siano state ufficializzate a tarda notte senza il consenso della leader di Fratelli d’Italia, ma la premier italiana ha ancora qualche asso nella manica per riuscire a strappare la vicepresidenza della Commissione all’attuale ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. 

Meloni non chiude a von der Leyen, ma punta alla conta in Aula. Lo spettro dei franchi tiratori per alzare la posta sulle deleghe

Il voto del 18 luglio

La data da sgenare sul calendario è quella del 18 luglio prossimo. In quel giorno il parlamento europeo, composto dai deputati appena eletti, è chiamato a votare per confermare il mandato bis di von der Leyen. Ma attenzione: il voto degli eurodeputati è segreto e la percentuale dei franchi tiratori si aggira storicamente attorno al 10%. La somma della maggioranza Ursula fa al momento 399 (189 popolari, 136 socialisti e 74 liberali), 39 più della soglia minima. Ed è un margine troppo labile per dormire sonni tranquilli. Nella tornata precedente, Ursula si era presentata al voto forte di una maggioranza di 483. Alla fine il risultato fu ben più misero: 383 voti, appena nove in più della soglia minima. Ed è qui che entra in gioco la strategia meloniana.

Puntare alla «destra» del Ppe

«Se Ursula vuole mettersi al riparo dai franchi tiratori dovrà guadagnarsi il nostro voto», ha dichiarato la premier. La battaglia per la nomina di Fitto inizia ora. Come? Meloni spera di rompere l’accerchiamento che la tiene isolata,  facendo breccia nella sponda «più a destra» del Partito poplare europeo, guidata da Antonio Tajani e Manfred Weber. Ma confida anche nel rapporto con Ursula, su cui ieri al voto si è appunto astenuta. I conservatori, quindi, che ieri si sono astenuti, domani potrebbero invece annunciare il loro sì a Ursula. Ma solo in cambio delle nomine chieste dall’Italia. 

Chi è Fitto?

Raffaele Fitto, ministro con un notevole curriculum europeo alle spalle: a lui, ex membro del Parlamento per 8 anni, si deve la rete di relazioni che ha portato Fratelli d’Italia a diventare una forza politica centrale nell’Ecr, il partito dei conservatori Ue. Le sue deleghe passerebbero al fidato sottosegretario Alfredo Mantovano o, in alternativa, ad interim alla premier stessa, senza ricorrere ad un vero e proprio rimpasto.

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