ROMA Cin cin. La torta (raccontano) non c’era, il regalo invece sì ma solo «simbolico» (niente colletta tra i parlamentari tipo quelle organizzate da Fratelli d’Italia per il compleanno di Giorgia Meloni). Elly Schlein domenica ha spento 40 candeline. E come d’abitudine, ha festeggiato l’ingresso negli «anta» in privato, lontana da obiettivi e sguardi indiscreti, concedendosi soltanto un post di ringraziamento per gli auguri ricevuti sui social. Ieri però, per l’occasione, la segretaria del Pd ha replicato con i compagni di partito. Appuntamento alle 13, negli uffici del Pd alla Camera, per un brindisi al quale erano invitati tutti i deputati e senatori dem. Un momento preceduto circa un’ora prima da un analogo «cin cin» coi collaboratori più stretti al Nazareno, la sede del partito dove Schlein occupa l’ufficio al terzo piano.
Nulla sopra le righe, ça va sans dire: il brindisi a Montecitorio, ci tengono a descriverlo i partecipanti, è stato «molto sobrio»: giusto un flute di bollicine, qualcuno dice di champagne («macché champagne — smentisce inorridendo un deputato — era solo spumante!») e un breve discorso di ringraziamento da parte della timoniera dem prima di tornare ai doveri dell’Aula.
IL DISCORSO
«Grazie dell’affetto», avrebbe detto Schlein ai gruppi dem riuniti per festeggiarla (anche se diversi esponenti della minoranza riformista a quanto risulta al Messaggero erano assenti, trattenuti da impegni nelle varie commissioni). Poi un breve discorso “motivazionale”, di spogliatoio insomma: «Siamo l’alternativa — è suonata l’arringa di Schlein — sia in Italia che in Europa». Per poi ribadire: «dobbiamo restare uniti». Unità sia nel Pd che «nella coalizione», ossia con i Cinquestelle, con cui bisogna promuovere la «compattezza». Sempre più «testardamente unitaria», la segretaria quarantenne: convinta che le prossime regionali d’autunno saranno l’occasione per rilanciare il suo progetto di alternativa. E per lanciare un’Opa su Palazzo Chigi, forte di quello che — al Nazareno già si leccano i baffi — appare come un possibile 4 a 1 alla portata del centrosinistra (dove sono convinti di poter conquistare agilmente Puglia, Toscana, Campania e Marche, solo il Veneto viene dato per perso).
Ma se a Montecitorio si è brindato all’insegna della sobrietà, nulla o quasi è dato sapere sul party organizzato lunedì sera per la stessa occasione. Evento rigorosamente «privato», spiegano i pochi che erano a conoscenza della festa romana per il quarantesimo della segretaria. Quel poco che trapela indica che, come riportato ieri dal Foglio, l’evento si sarebbe svolto al Monk, il locale trendy di Portonaccio dove il 4 dicembre 2022 Schlein annunciò la sua “discesa in campo” alle primarie del Pd, che due mesi dopo la videro trionfare sul favorito Stefano Bonaccini.
GLI INVITATI
In questo caso i parlamentari non erano stati invitati, con qualche eccezione per i fedelissimi e gli amici (tipo, pare di capire, il responsabile Esteri del Pd Peppe Provenzano, comunque impegnato altrove). A organizzare, sempre secondo rumors che al Nazareno si guardano bene dal confermare, sarebbe stata infatti la compagna di Elly, Paola Belloni, con la sapiente regia della capo segreteria del Pd Marta Bonafoni. E non è difficile immaginare che il loro augurio, mentre Schlein spegneva le candeline, sia stato quello di vederla presto salire a Chigi. Del resto, dice l’adagio, la vita comincia a quarant’anni. Ad maiora: cin cin.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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