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«Missili di Teheran possono colpire Roma e Parigi. Stavano costruendo 9 bombe atomiche»


Nel briefing con la stampa a Roma sull’operazione «Rising Lion», l’ambasciatore d’Israele in Italia, Jonathan Peled, ha denunciato i piani di Teheran per lanciare una nuova invasione del territorio israeliano attraverso milizie alleate. «Abbiamo prove che l’Iran stava pianificando un’invasione territoriale di Israele simile a quella del 7 ottobre, utilizzando suoi proxy in Siria, Iraq e da altre aree», ha dichiarato Peled. Secondo l’ambasciatore, il successo dell’attacco di Hamas dell’ottobre 2023 ha spinto Teheran a considerare l’invasione come «un’importante componente della sua strategia per distruggere lo Stato di Israele». Peled ha ribadito che la minaccia iraniana è diretta e dichiarata: «L’Iran non ha mai nascosto il suo obiettivo di distruggere Israele. È qualcosa con cui conviviamo da 10-15 anni. Gli iraniani non lo nascondono e ora hanno costruito la capacità per metterlo in pratica». «Ecco perché Israele ha deciso di colpire ora: questa era la breve finestra di opportunità che dovevamo cogliere per rimuovere la minaccia», ha aggiunto  Peled.

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Le fonti di intelligence

«Sappiamo con certezza, da fonti di intelligence, che Stati Uniti e Aiea hanno accertato come l’Iran abbia accelerato l’arricchimento dell’uranio negli ultimi mesi, raggiungendo la capacità sufficiente per costruire sei bombe atomiche, e altre tre nei prossimi tre mesi», ha spiegato Peled. Oltre alla corsa nucleare, Israele è preoccupato dalla crescita del programma missilistico iraniano. «La seconda prova molto allarmante è che l’Iran ha accelerato la produzione di missili balistici, arrivando già a possederne centinaia. Ogni missile balistico trasporta oltre una tonnellata di esplosivo: 300 di questi missili equivalgono, in termini di distruzione, a una bomba nucleare», ha affermato l’ambasciatore. Peled ha ricordato che «lo scorso anno l’Iran ha lanciato 300 missili balistici contro Israele, che fortunatamente siamo riusciti a intercettare, ma sappiamo con certezza che l’Iran ne possiede centinaia in grado non solo di minacciare Israele, ma anche di raggiungere Roma, Parigi e Londra». 

Obiettivi militari

Nel corso del briefing. Peled ha voluto chiarire che l’attacco contro obiettivi militari e nucleari in Iran non rappresenta una guerra contro la popolazione iraniana. «Questa è stata un’operazione militare contro obiettivi militari e strutture nucleari. In nessun modo si è trattato di un attacco contro la popolazione o il popolo dell’Iran», ha affermato. Peled ha ribadito con forza che Israele distingue tra i cittadini iraniani e le autorità al potere a Teheran. «La nostra lotta non è contro il coraggioso popolo iraniano, ma contro la dittatura autocratica che mostra crudeltà anche verso il proprio popolo — ha detto — Il nostro obiettivo erano i Guardiani della Rivoluzione e il governo degli ayatollah, un nemico di Israele, del Medio Oriente e del mondo».

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