Lunedì 30 giugno inizierà il tabellone principale di Wimbledon, ma oggi è ancora il tempo dei media e delle solite conferenze stampa dei tennisti e, dopo le dichiarazioni di ieri di Jannik Sinner, oggi ha fatto notizia anche l’intervento di Novak Djokovic. Il sette volte campione dello Slam londinese ha risposto con pacatezza e curiosità a una serie di domande, tra cui una relativa al recente e inaspettato cambio nello staff dell’altoatesino. L’addio di Sinner al preparatore atletico Marco Panichi e al fisioterapista Ulises Badio ha colto di sorpresa anche il fuoriclasse serbo, che con entrambi ha collaborato a lungo nel corso della propria carriera.
Le parole di Novak Djokovic
«Panichi e Badio sono due grandi professionisti», ha affermato il campione serbo. «Non so le ragioni della separazione con Jannik, è stata una sorpresa per me perché penso che il suo gioco e il suo fisico siano migliorati molto nell’ultimo anno. I cambiamenti avvengono, possono succedere. Non è solo necessariamente qualcosa legato a un aspetto professionale, può essere anche qualcosa di più privato.
Ci sono tanti fattori che ti portano a decidere a voler lavorare o a non voler lavorare più con qualcuno», ha continuato Novak.
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Alla riflessione su quanto sia importante la composizione del proprio entourage, Djokovic ha aggiunto: «Questa è una definizione relativa, ognuno di noi è differente. Abbiamo tutti differenze fisiche, ma anche mentali e abbiamo modi diversi di lavorare. Ci sono persone più flessibili a livello mentale e più aperte. Mentre alcuni preferiscono lavorare con delle persone più ‘allineate’ al proprio stile. Io ho lavorato con Marco e Uli (Panichi e Badio, ndr.) e penso che entrambi siano grandi professionisti, hanno contribuito a tanti miei successi».
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Da parte sua, Sinner ha scelto un profilo basso, evitando polemiche e ribadendo come il distacco fosse già stato pianificato: «Era una cosa già decisa da tempo. Finora mi sono sempre trovato bene e abbiamo fatto grandi cose, ma ho voluto fare qualcosa di differente e ora sono curioso di sapere cosa accadrà a Londra nelle prossime due settimane. Non c’è una ragione specifica e vi posso assicurare che non è accaduto nulla di eclatante», ha concluso Djokovic.
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