Notizie Nel Mondo - Notizie, affari, cultura Blog Business Economy Metallo giallo, gli acquisti del retail superano quelli delle banche centrali
Economy

Metallo giallo, gli acquisti del retail superano quelli delle banche centrali


Quest’anno gli acquisti di oro da parte delle banche centrali dovrebbero arrivare a circa 850 tonnellate, in leggera decelerazione sul 2024, quando era stata oltrepassata la soglia delle mille tonnellate. Corrono invece gli acquisti degli investitori al dettaglio, che nel terzo trimestre hanno superato quelli delle banche.

GLI ETF

Secondo Peter Kinsella, componente del Comitato d’investimento globale di Union Bancaire Privée, il grande aumento degli afflussi negli Etf sta cambiando le carte in tavola per l’oro: «Gli investitori retail stanno prendendo il posto delle banche centrali come i maggiori acquirenti marginali del mercato». Gli Etf auriferi hanno registrato, secondo i dati del World Gold Council, una raccolta netta di 222 tonnellate nel terzo trimestre, mentre gli acquisti delle banche centrali si sono fermati a 220 tonnellate. La domanda di lingotti e monete è stata di oltre 300 tonnellate.

A ottobre, tuttavia, gli acquisti delle banche centrali hanno ripreso ritmo, raggiungendo le 53 tonnellate (+36%). La Polonia, spinta verso il bene rifugio dall’instabilità geopolitica e dal conflitto tra Russia e Ucraina, maggiore acquirente di oro sovrano nel 2024, continua a fare da traino. Ma anche la Cina ha aumentato le sue riserve a ottobre, per il dodicesimo mese consecutivo. La Banca d’Italia, con le sue 2.452 tonnellate d’oro, resta il quarto detentore di riserve auree al mondo, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca e il Fmi.

Negli Stati Uniti, come anche nel Regno Unito e in Giappone, le riserve auree ufficiali risultano però formalmente di proprietà dello Stato e non delle rispettive banche centrali.

LE RISERVE ESTERE

A evidenziarlo è stato il Centro studi di Unimpresa che ha condotto un’analisi comparata dei sistemi normativi internazionali per fare luce su modelli di gestione differenti da quello italiano ed europeo, dove l’oro è contabilizzato nei bilanci delle banche centrali. Negli Usa, per esempio, il Gold Reserve Act del 1934 ha trasferito l’intero stock d’oro al Dipartimento del Tesoro. L’oro federale, parliamo di oltre 8.000 tonnellate, è registrato come «U.S. Treasury-owned gold» e la Fed non ne è proprietaria, né tantomeno può disporne. Al contrario, l’oro detenuto dalla Banca d’Italia è di proprietà dell’Istituto ed è parte integrante delle sue riserve in virtù del Trattato Ue e dello Statuto del sistema europeo di banche centrali. Nel Regno Unito, invece, la Bank of England, famosa per ospitare uno dei caveau più grandi al mondo, non ha alcun diritto di proprietà sull’oro sovrano, ma si limita a custodirlo. Anche i lingotti che si trovano nel caveau della Bank of Japan costituiscono un asset statale. Alla fine del 2024 il valore dell’oro di Bankitalia era pari a 197,9 miliardi di euro. Oggi, per effetto della maggiore quotazione del metallo giallo, l’asticella si è alzata a 274 miliardi di euro.

Nel frattempo, tra i primi 30 detentori di oro al mondo, si è fatto largo Tether, il gigante delle stablecoin, che nel terzo trimestre ha portato le sue riserve auree a circa 116 tonnellate, acquistandone altre 26. La Banca Nazionale del Kazakistan, il più grande acquirente statale del trimestre, non è andata oltre le 18 tonnellate. La Banca Centrale del Brasile si è fermata a 15 tonnellate.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


Risparmio e investimenti, ogni venerdì
Iscriviti e ricevi le notizie via email

Exit mobile version