17.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

Meloni scommette sul Sud: «È la locomotiva dell’Italia»


Il Mezzogiorno come area strategica, per se stesso e per l’Italia. Il Sud, non solo il Sud del mondo ma a cominciare da quello italiano, come zona trainante e come smentita reale — almeno negli ultimi tempi — di quello stereotipo settentrionalistico o banalmente semplicistico per cui questa parte della Penisola rappresenterebbe la palla al piede dello sviluppo e della competitività nazionale. Visioni superate dai fatti, e Giorgia Meloni spesso mette in risalto — non solo per difendere la legge sull’autonomia che secondo la narrazione del centrodestra non penalizzerebbe il Mezzogiorno, anzi potrebbe fungere da opportunità di crescita — le nuove performance di questa parte d’Italia. Alla Fiera del Levante, a Bari, la premier non è andata di persona, ma ha parlato in video-collegamento. C’era sul palco il ministro Urso a rappresentare il governo. Meloni sarà comunque in Puglia nelle prossime settimane per la sottoscrizione da parte di governo e Regione dell’Accordo di coesione. E interverrà a Bari il 22 ottobre, al Festival delle Regioni.

LA PERFORMANCE
Intanto, ecco le parole di Meloni, che sono un po’ il seguito di quanto aveva detto giorni fa all’assemblea generale di Confindustria: «Oggi i principali indicatori macroeconomici ci restituiscono la fotografia dell’Italia che cresce più del doppio della media europea. Il merito è del governo? L’ho detto tante volte: no. Il merito è del nostro tessuto produttivo, di chi ogni giorno si rimbocca le maniche per portare avanti la propria attività. Quello che ha fatto il governo è semplicemente la sua parte, cioè assicurare stabilità e segnare una visione di lungo periodo per creare un ambiente il più possibile favorevole alle imprese, costruendo le condizioni per fare della nostra nazione un luogo dove sia conveniente investire.

I risultati iniziano a vedersi, anche e soprattutto al Mezzogiorno e questo mi rende particolarmente fiera». L’insistenza sulla nuova forza del Mezzogiorno ormai è un classico della narrativa meloniana e ieri ha puntualizzato la premier: «Nel 2023 il Pil del Sud è cresciuto più della media nazionale. L’occupazione è aumentata in misura maggiore rispetto al resto d’Italia. Gli investimenti sono saliti del 50 per cento. Il Mezzogiorno ha dato una spinta decisiva alle esportazioni, ad esempio permettendo così all’Italia di piazzarsi al quarto posto nella classifica mondiale dell’export».

«Il Sud — ha aggiunto — è stato di fatto la locomotiva economica dell’Italia, a differenza di quello che abbiamo visto negli anni passati, quando si ritrovava sempre a essere il fanalino di coda. Abbiamo voluto tracciare una direzione nuova e chiara e intendiamo seguirla. Abbiamo riformato le politiche di coesione. Dobbiamo comprendere meglio e più velocemente che le risorse sono molto preziose e dobbiamo fare in modo che siano effettivamente impiegate per ridurre le disparità tra territori e per gli interventi strategici».

Il governo ha infatti introdotto gli accordi di coesione e ne ha sottoscritti 19 con Regioni e Province autonome, mettendo finora a disposizione 35 miliardi di euro e adesso ci si appresta a concludere questo percorso proprio con la Puglia. «Abbiamo voluto la nascita del fondo infrastrutturale — spiega Meloni — con l’obbligo di destinare alle Regioni del Sud almeno il 40 per cento dei fondi pluriennali per gli investimenti. E poi la Zes unica del Mezzogiorno che questo governo ha voluto con forza dialogando in una negoziazione molto complessa con la Commissione europea, e credo sia un altro mattone estremamente importante di questa strategia fondamentale».

NO MANCETTE
A proposito del Sud che guarda avanti, è intervenuto alla Fiera il ministro delle Imprese e del Made in Italy e ha dato un annuncio Urso, sulla cessione dell’Ilva da parte dello Stato: «Si è chiusa la prima fase, quella delle manifestazioni di interesse che ci sono state consegnate da 15 players, tre di grande caratura internazionale per tutto l’asset produttivo, e dodici per parte degli asset ove non ci fosse una richiesta, come io credo che ci sarà, che rileverà tutto l’asset produttivo in blocco».

Ma riecco Meloni, con un appello finale a far spiccare il volo al Mezzogiorno: «C’è anche il credito d’imposta degli investimenti per il quale abbiamo stanziato 3,4 miliardi, e poi la proroga della decontribuzione in particolare per l’occupazione di giovani e donne». E insomma, «questa parte del Paese non chiede assistenzialismo e mancette elettorali ma di essere messo nelle condizioni di competere alla pari col resto della nazione. A noi spetta il compito di liberare il suo immenso potenziale inespresso». Melonismo e meridionalismo. In hoc signo vinces?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]