L’assemblea era convocata da remoto e con il sistema del rappresentante designato. Ma il passaggio di consegne era in qualche modo storico. Così a Milano, in Piazzetta Cuccia, si sono palesati il presidente di Mps, Nicola Maione e l’amministratore delegato Luigi Lovaglio. «Portiamo», hanno spiegato entrambi, «un saluto al cda». Tutto si è svolto secondo copione. All’assemblea si è presentato l’88,9 per cento del capitale. Il Monte dei Paschi, forte dell’86,3 per cento acquisito attraverso l’Opas, ha nominato senza ostacoli il nuovo consiglio di amministrazione. Che a seguire, si è riunito per conferire il ruolo di amministratore delegato ad Alessando Melzi d’Eril, e quello di presidente a Vittorio Grilli. Sandro Panizza vice-presidente. Il consigliere Sandro Panizza, che alla precedente tornata era entrato nel board indicato nella lista Delfin, l’unico dei vecchi consiglieri che non si era dimesso di fronte al cambio di azionariato, è stato confermato e promosso alla vice presidenza. L’unico altro legame con il precedente cda è il segretario del consiglio Massimo Bertolini, riconfermato nel ruolo. Gli altri consiglieri, nominati dall’assemblea, sono Paolo Gallo, Massimo Lapucci, Tiziana Togna, Giuseppe Matteo Masoni, Federica Minozzi, Donatella Vernisi, Andrea Zappia, Ines Gandini e Silvia Fissi, tutti tratti dalla lista di maggioranza presentata da Mps, l’unica depositata. Dopo la nomina ad amministratore delegato, Melzi d’Eril si è subito messo al lavoro, ha incontrato il management della banca e ha inviato una lettera ai dipendenti. «Sono emozionato e onorato», ha scritto, «di poter assumere questa carica in un gruppo che è al centro del sistema finanziario del nostro Paese da decenni, grazie alla indiscussa qualità e dedizione delle persone che ci lavorano. Da oggi», ha aggiunto Melzi d’Eril, «iniziamo a scrivere insieme un nuovo capitolo della storia della Banca. Sono certo che sarà ricco di importanti successi grazie al contributo di tutti noi». Positivo anche il commento di Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas e neo consigliere di Mediobanca. Si tratta, ha detto,«di un nuovo corso» e durante la riunione «c’è stato un ottimo clima».
Il consiglio ha poi deliberato di convocare per il primo dicembre l’assemblea straordinaria per deliberare la modifica degli articoli 3 e 31 dello Statuto sociale che riguardano, rispettivamente, l’inclusione nel gruppo Montepaschi e la chiusura dell’esercizio sociale al 31 dicembre. Fino ad oggi, infatti, l’esercizio sociale di Mediobanca si concludeva il 30 giugno. Ora verrà allineato a quello della controllante. Il board ha poi deliberato di anticipare al prossimo 5 novembre l’approvazione dei dati trimestrali al 30 settembre scorso.
IL PASSAGGIO
Prima della riunione del nuovo consiglio di amministrazione, l’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio al 30 giugno 2025 e la distribuzione di un dividendo lordo unitario di 1,15 euro a ciascuna delle azioni aventi diritto. Parte della cedola (0,56 euro) è già stata anticipata a maggio a titolo di acconto, mentre il saldo di 0,59 euro verrà messo in pagamento il 26 novembre, con data di stacco il 24 novembre. L’assemblea ha poi approvato le politiche di remunerazione ed incentivazione 2025-26 e il piano di Performance Shares 2025-2026. Mps si è poi astenuta sull’informativa sui compensi corrisposti nell’esercizio 2024 2025. È stato inoltre fissato il compenso annuale lordo complessivo del board a un massimo di 2,5 milioni di euro. Infine è stato deciso di conferire il mandato di revisione a PriceWaterhouseCoopers per il periodo 2026-2034 previa risoluzione consensuale dell’incarico che era stato conferito a EY per gli esercizio 2022-2030.
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