Che ci piaccia o meno, il mondo che conosciamo oggi è la risultante di quello che la Silicon Valley ha immaginato e disegnato ieri. Il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e consideriamo è cambiato sempre più velocemente, seguendo il passo delle innovazioni.
Ma nonostante i rischi, le emergenze e tutte le controversie che inevitabilmente accompagnano la spinta verso paradigmi tech sempre nuovi – e al netto di una regolamentazione adeguata che ne monitori gli eccessi – esistono diversi settori che possono trarre beneficio da questa corsa. A cominciare da quello medico, che oggi nel suo connubio con l’intelligenza artificiale sta trovando più di un’applicazione virtuosa.
L’abbiamo visto la prima volta durante la pandemia : l’apprendimento automatico – una delle branche più importanti dell’IA – è stato di grande aiuto nella ricerca finalizzata al trattamento del Covid-19, spingendo allo sviluppo di algoritmi (come il “CT Pneumonia Analysis analyzer” di Siemens) capaci di isolare alcuni pattern anomali nelle tomografie, portando così a identificare più facilmente il virus.
Le scansioni
Oltre al trattamento pandemico, oggi gli algoritmi sono di grande aiuto nella diagnostica, specialmente quella applicata al cancro , riuscendo anche qui a identificare pattern che spesso sfuggono all’occhio umano. Per decenni, il metodo principale per diagnosticare il cancro è stata la biopsia, che però aveva il grande limite di non fornire il quadro completo del tessuto dell’organo. Ora, non solo grazie alle scansioni digitali i patologi possono osservare manifestazioni considerevolmente più grandi del corpo umano ma, dando quelle immagini in pasto all’IA (grazie a sistemi studiati ad hoc, apripista qui è stato Project InnerEye di Microsoft) possono ridurre drasticamente il tempo necessario alla pianificazione del percorso radioterapico. Tolta l’IA, altra grande protagonista nei centri di ricerca medici oggi è la nanotecnologia, che utilizza nanobot e nanoparticelle (centinaia di volte più piccole di un capello umano) per portare i farmaci dritti all’organo interessato, rimanendo all’occorrenza in loco per monitorarlo e aiutare così nelle diagnosi precoci.
Con il nano-scaffolding (un processo medico che punta all’inserimento nel corpo di strutture tridimensionali composte da fibre polimeriche molto piccole) è anche possibile far ricrescere tessuti e ossa , come hanno fatto lo scorso anno i ricercatori della Nottingham Trent University quando si sono rigenerati nel laboratorio alcune cellule della retina. C’è poi un crescente interesse verso l’uso di dispositivi per la realtà aumentata e virtuale, che consentono ai medici di sovrapporre le immagini della tac direttamente sul corpo del paziente, di tele-operare a distanza oppure di ricostruire un organo in 3D per simulare in anticipo le procedure chirurgiche più complesse, come hanno fatto a gennaio (primi in Italia) i medici del centro Ismett-Upmc di Palermo.
Fuori dalla medicina , un altro settore che ha imbrigliato la tecnologia per farne un uso virtuoso è quello della sostenibilità. L’esempio più ovvio qui è la spinta verso fonti di energia pulita: i pannelli solari, le turbine eoliche e l’energia idroelettrica sono tutti ottimi esempi di tecnologia che riducono la nostra dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di gas serra. In agricoltura, i droni dotati di telecamere e governati dall’IA oggi possono monitorare i raccolti e applicare autonomamente i fertilizzanti. In ottica di smart city, la tecnologia sostenibile può essere utilizzata nell’illuminazione stradale, con sensori intelligenti capaci di alterare la potenza in base alla luce ambientale, apportando un notevole risparmio energetico. Altro trend in crescita è quello del Sustainable Aviation Fuel, un carburante prodotto utilizzando oli da cucina, carbonio riciclato e altri prodotti di scarto che consentono di abbattere dell’80% le emissioni di CO3 nei velivoli.
Disastri naturali
Infine, l’uso delle moderne tecnologie si sta rivelando vitale nella prevenzione e gestione delle catastrofi ambientali, specie da quando i cambiamenti climatici hanno portato a ripensare i modelli meteorologici esistenti, esacerbando i fenomeni più distruttivi. Project Sunny Lives, un’iniziativa guidata da Microsoft in India, utilizza l’IA e l’apprendimento automatico per valutare la valutazione dei fenomeni climatici in diverse aree del Paese.
L’International Water Management Institute ha utilizzato sensori IoT insieme al telerilevamento per fornire dati sul livello dell’acqua in diversi distretti dell’Asia meridionale. Mediante i droni è possibile anche generare immagini ad alta risoluzione per la mappatura dei rischi o per localizzare i sopravvissuti utilizzando l’imaging termico. Anche se, concordano gli esperti, una soluzione definitiva per la prevenzione dei disastri ambientali richiederà lo sviluppo e l’integrazione di più tecnologie.
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