27.07.2025
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Science

«Medici facciano attenzione ai sintomi». Febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. Ecco i segnali più comuni


Sono 32 i casi confermati di infezione da West Nile virus nell’uomo in Italia. Di questi, 21 casi sono stati segnalati dalla Regione Lazio, nella provincia di Latina. I numeri sono stati comunicati dall’Istituto superiore di sanità nel bollettino settimanale del sistema di sorveglianza. Altri casi di infezione sono stati registrati in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Campania.

Come si diffonde il West Nile? — «Il virus West Nile ormai da diversi anni è endemico nel nostro Paese e il sistema di sorveglianza che ministero della Salute, Iss e Regioni hanno messo a punto è ben rodato ed efficace». A dichiaralro Anna Teresa Palamara, a capo del Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità.

Quali sono i sintomi —  Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Quali sono le conseguenze? — «Ricordiamo che l’80% dei casi di infezione da West Nile è asintomatico, mentre il rischio di conseguenze gravi è maggiore per le persone più fragili», sottolinea Palamara. «La malattia non si trasmette da persona a persona. Il consiglio è quello di proteggersi il più possibile dal contatto con le zanzare, i vettori del virus, e rivolgersi al proprio medico se si hanno sintomi come febbre sopra in 38°C soprattutto se accompagnata da eruzione cutanea». «Per i medici — conclude Palamara — l’indicazione è quella di considerare la possibilità di infezione da West Nile in presenza di sintomi compatibili e procedere alla diagnosi di laboratorio»

Le origini del virus —  La febbre West Nile (West Nile Fever) è dovuta a un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto West Nile da cui prende il nome. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Il virus può infettare anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.


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