Un assist per rilanciare le Marche, a tre mesi dalle urne. Giorgia Meloni cala una carta coperta sul tavolo del Consiglio dei ministri. E nel giorno dell’arringa per il governatore Francesco Acquaroli, veterano di Fratelli d’Italia in cerca di un bis a settembre, arriva il grande annuncio. Un decreto all’attenzione oggi del Consiglio dei ministri allarga la Zona economica speciale alle Marche e all’Umbria. Non solo Sud Italia. Anche il Centro entra d’ora in poi nell’area che garantisce un regime fiscale di favore e facilita l’attrazione di investimenti, l’ultimo lascito dell’ex ministro del Pnrr Raffaele Fitto. Di che si tratta? Introdotta nel 2023, la Zes è un’area geograficamente limitata, nella quale le aziende già operative – e quelle che decidono di insediarvisi – possono beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti sul territorio. I benefici principali consistono in esenzioni parziali o totali sui dazi o semplificazioni amministrative per gli investimenti. Fino ad oggi la ZES includeva Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna
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